Roma discarica a cielo aperto, ma per un giorno grazie a Putin rifiuti spariti

Quindi non è vero - come si è dimostrato ieri - che mancano i soldi, siamo a corto di capacità. L'incompetenza massima di Virginia Raggi.

Roma pulita per un giorno grazie a Vladimir Putin. Lo scandalo di una metropoli e capitale che per vedere eliminata la spazzatura e il sudiciume deve aspettare la visita del potente di turno (ce ne vorrebbe uno al giorno) decreta l’irrilevanza e l’incompetenza suprema della sindaca del M5S Virginia Raggi.

Putin insomma come il battello spazzino, dove passa tutto torna lindo, financo nella lercia Roma che ieri lo ha ospitato per una visita di Stato. Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti dedica il suo editoriale alla sindaca di Roma che, in occasione della visita del premier Russo nella Capitale, ha fatto rimuovere la spazzatura dalle strade. La sindaca Raggi ha fatto tirare a lucido il percorso presidenziale per fare bella figura con l’illustre ospite: via i cumuli di immondizia, raccolti i mozziconi, cestini dei rifiuti lindi, buche rattoppate alla meglio.

L’ipocrisia della politica non risparmia i Cinque Stelle: i cittadini possono vivere tra rifiuti e disagi continui, ai potenti si preserva anche la sola vista. Nelle stesse ore in cui Putin ammirava una Roma splendente, sempre a Roma, l’ennesimo albero mai curato è rovinato addosso ai passanti ferendone un paio. È normale? Certo, perché di lì non era previsto il passaggio dello zar e mai ci erano passati prima Di Maio o Conte. Tenere pulita una città, financo Roma, è quindi cosa possibile ma non è che per farlo possiamo invitare un potente della Terra al giorno. E non è vero – come si è dimostrato ieri – che mancano i soldi, siamo a corto di capacità ed è questa, non altre peraltro disdicevoli ma pur sempre risolvibili con le buone o con le cattive, la vera questione morale che sta infettando il Paese.

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Mi chiedo: che razza di morale c’è nel pretendere la testa del privato che sbaglia e lasciare allegramente al suo posto una incapace «pubblico» come la Raggi che vessa quotidianamente i suoi cittadini e ha ridotto Roma a barzelletta planetaria? Perché la nuova proprietà dell’Ilva dovrebbe essere penalmente responsabile dei guai combinati dai predecessori mentre per la Raggi il pregresso è un nobile alibi per mascherare le sue mancanze? Scriveva la Raggi nel 2016 – amministrazione Pd con sindaco Marino- sul suo Facebook: «Topi al Palatino, segno di un degrado intollerabile, ci meritiamo una città diversa, cambiamola insieme, liberiamola dalla vergogna». Ora che tocca a lei ai topi si sono aggiunti gabbiani e cinghiali affamati, attratti in centro dai rifiuti a cielo aperto.

Foto tratta da: #iltempodioshø

 

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