La Sardegna evoca immagini sublimi, spiagge bianche, mare trasparente, ma anche divertimento, lusso, relax. In una parola: turismo. Eppure l’isola più amata dai vip in autunno diventerà uno degli snodi fondamentali dell’industria aerospaziale europea, e forse mondiale.
C’è un progetto ormai pronto a partire, dal prossimo autunno, che coinvolge un piccolo centro alle porte di Cagliari in cui verranno prodotti cruciali per i lanciatori, i cosiddetti “materiali a matrice ceramica”. Ne ha scritto La Stampa. “Il futuro, qui a Villaputzu, lo avevano immaginato con le spiagge piene di vacanzieri e l’economia agricola riconvertita al turismo. A tutto potevano pensare, gli abitanti e gli amministratori di questo piccolo paese della Sardegna orientale, e di certo non alla ricerca scientifica più avanzata. Ancora meno potevano credere che proprio qui nel 2017 sarebbe sta realizzata una grande fabbrica di componenti aerospaziali”.
Invece, qualcosa è cambiata. Anzi, cambierà tutto per il centro sardo. “Del lanciatore ‘Vega’, per dirla tutta, da queste parti solo in pochi avevano già sentito parlare. Invece, nella periferia del centro abitato, non lontano da un castello che custodisce leggende magiche da far rabbrividire, nascerà l’unica fabbrica europea che produrrà le componenti più importanti dei razzi spaziali Vega”.
Non è un fuoco di paglia, ma un progetto molto serio e complesso. “Quella di Villaputzu sarà l’unica fabbrica europea integrata – scrive ancora il quotidiano torinese -: dove si svilupperanno i nuovi materiali adatti al viaggio in orbita e dove sarà anche possibile testare le loro capacità reali. Il lanciatore Vega sfrutterà, dunque, tecnologia totalmente italiana. Ma il vero miracolo di questa nuova iniziativa sembra un altro: il coinvolgimento di un centro piccolo, isolato e che fai i conti con la depressione economica, in un progetto di respiro internazionale. Un paesino, dunque, entra a far parte della ricerca aerospaziale”.
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Insomma “Villaputzu, 4700 abitanti, diventa una specie di piccola Cape Canaveral, una fucina di cervelli dove verranno a lavorare i più grandi talenti dell’ingegneria internazionale. Anzi, la caccia è già partita. Il progetto di Avio e Regione inizia in autunno: 28 milioni di euro di investimento e 35 assunzioni fin dal primo momento”.