Tratta dei migranti, un affare che vale quasi mezzo miliardo di euro

Come nel proibizionismo, è un business per l’assenza di “canali d’accesso legali e sorvegliati per chi vuole cercare lavoro in Europa".

Il Corriere della Sera ha cercato di capire quanto vale il business dei migranti. E la risposta è: 400 milioni. Lo scrive Federico Fubini sul quotidiano oggi in edicola in un dossier dettagliato su chi guadagna e quanto dalla tratta dei migranti. Si tratterebbe di “ricavi da contrabbando e estorsione legati al flusso di migranti e rifugiati fino al punto di sbarco dalla Libia”. Un calcolo provvisorio, spiega il corriere, perché “non tiene conto delle tangenti ai posti di blocco e del lavoro forzato a cui decine di migliaia di persone sono soggette durante il viaggio”.

Un affare che vive di proibizionismo

Il business dei migranti, scrive Fubini, è del tutto simile a quello che ha fatto la fortuna di Al Capone in America con l’alcool. Il proibizionismo. “Deve esistere da qualche parte un proibizionismo che alimenta le mafie attraverso il deserto e il mare, imporne sofferenze ai migranti e costi evitabili ai paesi che li ricevono”.

Insomma, la causa di questo business che alimenta le casse delle organizzazioni criminali, spiega Fubini, è l’assenza di “canali d’accesso legali e sorvegliati per chi vuole cercare lavoro in Europa. “Siamo già a 400 milioni e ovviamente non è finita. Un riflesso delle sevizie subite nel viaggio emerge nel numero crescente di persone che in italia ottengono er questo motivi il permesso per protezione umanitaria. 20mila le vittime nel 2016”. (AGI)

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