Pavel Durov arrestato per mettere a tacere Telegram

Il miliardario russo-francese fondatore dell’app di messaggistica criptata Telegram è stato arrestato in Francia. L'accusa: la piattaforma non è monitorata e favorisce attività criminali, riciclaggio, pedofilia etc. Ma il vero motivo è un altro: censura.

Il 24 agosto 2024, Pavel Durov, il miliardario russo-francese fondatore dell’app di messaggistica criptata Telegram, è stato arrestato all’aeroporto di Bourget, vicino a Parigi. Durov, che si trovava a bordo del suo jet privato, è stato detenuto in seguito a un mandato di arresto emesso dalle autorità francesi. L’arresto è parte di un’indagine preliminare sulla gestione di Telegram, con particolare attenzione alla presunta mancanza di moderazione sulla piattaforma, che alcuni ritengono abbia facilitato attività criminali.

L’indagine solleva preoccupazioni sul fatto che Telegram, con quasi un miliardo di utenti a livello globale, non abbia monitorato adeguatamente i contenuti, permettendo così la proliferazione di attività illecite. I media francesi, tra cui TF1 e BFM TV, hanno riportato che Durov potrebbe affrontare le accusa in tribunale già da domenica. Il Ministero dell’Interno francese e la polizia non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali, e Telegram non ha risposto alle richieste di informazioni.

Durov, che ha co-fondato Telegram nel 2013 con suo fratello, è stato un fermo sostenitore della libertà digitale. Ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi opposto alle richieste del governo di chiudere i gruppi di opposizione sulla sua precedente piattaforma social, VKontakte, e da allora ha gestito Telegram da varie località internazionali, tra cui Berlino, Londra, Singapore e San Francisco. La sua piattaforma è stata particolarmente influente nel contesto del conflitto in Ucraina, servendo come importante fonte di informazioni non filtrate e come strumento di comunicazione sia per l’Ucraina che per la Russia.

Il ruolo di Telegram nel fornire notizie indipendenti in Russia, specialmente dopo le crescenti restrizioni del Cremlino sui media indipendenti, ha attirato attenzione internazionale. Nel 2018, Telegram fu bandito in Russia per il rifiuto di fornire ai servizi di sicurezza statali accesso ai messaggi criptati, scatenando manifestazioni di massa e critiche da parte di ONG.

L’arresto di Durov ha suscitato critiche da parte dei funzionari russi, che accusano la Francia di intromissione in una questione politica e hanno chiesto il suo rilascio. L’incidente ha anche suscitato reazioni internazionali, con figure come Elon Musk e Robert F. Kennedy Jr. che hanno commentato le implicazioni per la libertà di espressione e i diritti digitali. Inoltre, i blogger russi hanno chiamato a proteste globali presso le ambasciate francesi.

Il caso mette in evidenza l’aumento del controllo sulle piattaforme digitali e il loro ruolo nella geopolitica internazionale, nonché le tensioni in corso tra i fondatori tecnologici e le autorità governative su questioni di privacy e regolamentazione.

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