Referendum Catalogna: spaventa Madrid, ma fa paura anche a Ue e Usa

Washington Post, New York Times e Financial Times 'suggeriscono' a Rajoy di dialogare con i separatisti prima del 1° ottobre.

Continua il braccio di ferro tra Madrid e Barcellona sul referendum che il prossimo 1 ottobre dovrebbe sancire la separazione della Catalogna dal resto della Spagna. Secondo il quotidiano “El Pais”, il governo centrale del presidente Mariano Rajoy ha “dato istruzioni agli oltre 120 ambasciatori all’estero per moltiplicare interventi pubblici e interviste sui principali media al fine di contrastare la ‘brutale offensiva’ lanciata dai promotori della campagna indipendentista”.

Al momento, sottolinea la testata, il governo riconosce che la “battaglia mediatica “la sta perdendo”. Rajoy sa di poter contare sull’appoggio dei principali paesi e organismi internazionale, ma teme l’eco il moltiplicarsi esponenziale della presenza “del conflitto catalano in giornali e televisioni di grande rilievo”. Si citando reportage di “New York Times”, “Financial Times”, “Washington Post” e “Le Monde”, talora accompagnati da editoriali che invitano Madrid a scegliere la via del dialogo. Al ministero degli Esteri hanno attivato una struttura apposita per monitorare gli sviluppi della battaglia sulla scena mediatica mondiale, scrive la testata segnalando alcune delle battaglie che Madrid considera di aver perso.

Dal canto suo il governo catalano – la “Generalitat” -, aumenta la pressione sulle cancellerie internazionali, quelle europee in primis. Scrive “Abc” che Barcellona ha promesso per il mese di settembre l’invio di un rapporto settimanale con i pareri tecnici di cattedratici che illustrano i possibili viluppi legali dell’iniziativa separatista. In gioco c’e’ soprattutto la futura collocazione di Barcellona nel tessuto dell’Unione europea.

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1 commento

  1.   

    Esempio di democrazia, vera democrazia!
      “Dal 14 settembre  il sito Referendum.cat su cui dovevano accreditarsi le organizzazioni e gli osservatori internazionali destinati a verificare la regolarità dello svolgimento della consultazione referendaria è stato bloccato dall’autorità giudiziaria“.
    Ma non solo
    Madrid limita i poteri di Puigdemont e blocca le finanze catalane. Il pugno di Madrid è ogni giorno più duro, attorno alla Catalogna ribelle proiettata verso il referendum sull’indipendenza. La data del primo ottobre si avvicina e il governo spagnolo ha deciso oggi la prima misura di limitazione dei poteri di Barcellona, prendendo il controllo della sua spesa pubblica.
    http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/catalogna_madrid_referendum_finanze_limiti-3241517.html