È il momento degli autoritari

La lotta centrale nel mondo oggi è tra liberalismo e autoritarismo. Credere nei valori democratici o ai populisti pseudo-autoritari come Trump, Orban, Modi, Erdogan oppure a leader dal potere assoluto come Vladimir Putin e Xi Jinping?

di David Brooks

Riassunto a cura di WSC AI Watch:

L’articolo esplora la competizione attuale tra liberalismo e autoritarismo, sottolineando come questa si manifesti attraverso leader populisti pseudo-autoritari come Donald Trump, Viktor Orban, Narendra Modi e Recep Tayyip Erdogan, così come dittatori dichiarati come Vladimir Putin e Xi Jinping, e teocratici fascisti come i leader di Iran e Hamas. Nonostante i valori democratici del liberalismo, questi leader autoritari stanno guadagnando terreno, con Trump in testa nei sondaggi degli stati chiave e Modi vicino alla rielezione. Allo stesso tempo, Russia e Iran mostrano segni di forza crescente.

Il liberalismo, sviluppatosi negli ultimi due secoli, promuove il rispetto della dignità umana e celebra la scelta individuale, sostenendo principi come lo stato di diritto, la separazione dei poteri, la libertà di espressione, il controllo giudiziario, le elezioni libere e un ordine internazionale basato sulle regole. Nel suo nuovo libro, “Liberalism as a Way of Life”, Alexandre Lefebvre sostiene che il liberalismo non sia solo un insieme di regole neutre che permettono a persone diverse di convivere, ma rappresenti anche un ethos morale, una filosofia guida della vita.

Con il declino di altri sistemi morali, come la religione, il liberalismo ha riempito il vuoto nelle vite delle persone. Liberalismo onora il diritto degli individui di vedersi con rispetto di sé, e per questo gli insulti razziali sono considerati una forma di blasfemia. La moralità liberale tende ad essere orizzontale, mirando alla gentilezza e alla decenza tra gli esseri umani, senza guardare verso un Dio vivente. I liberali puri valorizzano altamente il consenso individuale, accettando qualsiasi tipo di relazione familiare o sessuale purché consensuale.

Lefebvre elenca le qualità che rendono i liberali piacevoli: rispetto per l’autonomia, avversione per l’ipocrisia e il snobismo, e una tolleranza basata sul principio del vivi e lascia vivere. Tuttavia, l’articolo riconosce anche perché molte persone nel mondo rifiutino il liberalismo e perché l’autoritarismo sia in crescita. Le società liberali possono sembrare poco ispiranti e solitarie, mettendo troppo enfasi sulla scelta individuale e indebolendo i legami sociali.

Il liberalismo spesso evita grandi domande metafisiche e promuove virtù borghesi come gentilezza e decenza, trascurando virtù più elevate come il coraggio, la lealtà, la pietà e l’amore sacrificale.Le società liberali devono basarsi su istituzioni che precedono la scelta individuale, come famiglie e tradizioni culturali specifiche. Questi legami formano le persone a un livello profondo e non sono solitamente scelti individualmente. Il Rabbi Jonathan Sacks distingue tra contratti, che riguardano gli interessi, e patti, che riguardano l’identità, formando un “noi” collettivo.

Gli autoritari sfruttano queste fonti profonde di significato, affermando che i liberali minacciano la moralità e le lealtà tradizionali. Essi sostengono la necessità di un leader forte per difendersi dal caos sociale e morale. Un sondaggio Reuters/Ipsos rileva che il 52% dei repubblicani americani crede che un presidente forte debba governare senza troppe interferenze.

Se il liberalismo vuole sopravvivere, deve celebrare i suoi successi ma riconoscerne i limiti. Deve difendere le istituzioni liberali ma anche onorare la fede, la famiglia e la patria, che sono fondamentali per la maggior parte delle persone. I leader liberali del passato, come Theodore Roosevelt e Ronald Reagan, sapevano parlare in questi termini. Se i liberali non riescono a affrontare le questioni più profonde del cuore e dell’anima, l’anno elettorale sarà difficile.

Fonte: The New York Times

Titolo: The Authoritarians Have the Momentum

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