(WSC) LONDRA – Recentemente una sentenza della Corte federale di giustizia tedesca ha imposto al Gruppo Volkswagen i primi risarcimenti nell’ambito del Dieselgate, lo scandalo delle emissioni truccate che ha coinvolto il colosso di Wolfsburg a partire dal 2015.
All’orizzonte, tuttavia, potrebbe profilarsi un nuovo scandalo legato ai dati sulle emissioni non corrispondenti al vero. Questa volta nel mirino finiscono Nissan e Renault, due dei tre soggetti che compongono l’Alleanza con Mitsubishi. Secondo quanto riporta la BBC, infatti, fino a 1,4 milioni di veicoli Renault e Nissan venduti in Gran Bretagna potrebbero essere dotati di dispositivi illegali per l’abbattimento delle emissioni. Lo studio legale Harcus Parker, che ha istruito la class action britannica, stima che le auto incriminate avrebbero prodotto ossidi di azoto in un quantitativo fino a 15 volte superiore il livello consentito dalla legge. Tra i modelli incriminati ci sarebbe la Nissan Qashqai (in particolare il 1.2 a benzina), una delle auto più vendute nel Regno Unito. Entrambi i costruttori, fino ad ora, negano le accuse.
Lo studio Harcus Parker, tuttavia, afferma di aver esaminato i dati di test indipendenti che suggeriscono che 1,3 milioni di auto diesel costruite da Nissan e il suo partner francese Renault potrebbero essere stati dotati di dispositivi per l’abbattimento delle emissioni. Nello specifico si tratterebbe di sistemi che attivano i controlli delle emissioni durante la prova del veicolo, ma che si disattivano quando l’auto viene utilizzata su strada, al fine di migliorarne le prestazioni e affidabilità.
“I costruttori sanno come imbrogliare”
“Per la prima volta, abbiamo evidenze utili a dimostrare che i produttori di automobili potrebbero imbrogliare relativamente ai test sulle emissioni di veicoli a benzina e diesel”, afferma Damon Parker, partner senior dello studio legale. “I dati in nostro possesso suggeriscono che analogamente a quanto avvenuto con Volkswagen e Mercedes-Benz, i costruttori sappiano quando vengono testati i veicoli e che proprio in quella circostanza mostrano di rispettare i limiti. Ma il comportamento corretto resta circoscritto soltanto a quel momento”. Secondo lo studio legale Harcus Parker ciò significa che i clienti pagano in eccesso per i loro veicoli e che dovrebbero avere diritto a un risarcimento di circa 5000 sterline ciascuno.
La replica di Renault e Nissan
“Tutti i veicoli Groupe Renault sono, e sono sempre stati, omologati in conformità con le leggi e i regolamenti per tutti i paesi in cui vengono venduti e non sono dotati di dispositivi di abbattimento”, ha affermato Renault in una nota.
Smentite anche da parte di Nissan che a tal proposito ha dichiarato: “Nissan respinge fermamente queste affermazioni. Nissan non ha e non impiega dispositivi per l’abbattimento delle emissioni in nessuna delle auto che produce e tutti i veicoli sono pienamente conformi alla legislazione sulle emissioni in vigore”.