Le banche italiane non recupereranno rapidamente il terreno perso nel corso della recessione, nonostante il rafforzamento dell’economia e le misure messe in campo dal governo. Ne e’ convinta l’agenzia di valutazione Standard & Poor’s, che ha pubblicato un nuovo ‘outlook’ sul comparto. S&P sottolinea in primo luogo che l’andamento dell’economia sta diventando piu’ favorevole per le banche italiane, anche se i miglioramenti saranno probabilmente solo graduali. Le riforme approvate dal governo negli ultimi 12 mesi, inoltre, potrebbero dare benefici al sistema nel lungo termine, ma non offrono una cura immediata. S&P nota quindi che, sebbene i rischi che gli istituti di casa nostra devono affrontare si stanno gradualmente riducendo, e’ improbabile che questo porti a miglioramenti generalizzati dei rating delle banche. “Le banche italiane hanno tre principali debolezze”, notano gli esperti di S&P: “hanno accumulato un ampio stock di asset non performing negli ultimi anni, le rigidita’ strutturali hanno mantenuto i costi relativamente alti, portando a una scarsa efficienza generale, e il sistema altamente frammentato riduce la capacita’ di ottenere economie di scala e di correggere l’eccesso di capacita’ produttiva”. Per questo, conclude S&P, “la maggior parte dei nostri outlook rimane stabile”.
Leggi anche: L’ex premier Monti depone al processo di Trani contro Standard & Poor’s: “Mai parlato di attacco all’Italia”
Ecco il comunicato integrale di Standard & Poor’s sulle banche italiane:
Economic Recovery And Government Measures Offer Italian Banks Opportunities, But No Instant Cure, Says Report
• The economy is becoming more favorable for Italian banks, although improvements are likely to be only gradual and progressive.
• Government reforms approved during the past 12 months could benefit the system in the long term, but do not offer an immediate cure.
• Although the economic and industry risk faced by Italian banks is gradually reducing, this is unlikely to lead to widespread positive rating actions.
MADRID (Standard & Poor’s) Jan. 29, 2016 — In a report published today, Standard & Poor’s Ratings Services said that it did not expect Italian banks to recover from the recession quickly, despite the strengthening economy and new government measures to support them. In our view, Italian banks face three main weaknesses. First, they have accumulated a large stock of nonperforming assets on their balance sheets in recent years. Second, structural rigidities have kept their cost bases relatively high, so overall efficiency is poor. And third, the highly fragmented system reduces their ability to achieve economies of scale and to correct overcapacity in the sector.
We now expect economy recovery in Italy to gain pace in 2016. A stronger economy will benefit the Italian banking system, particularly in terms of asset quality and profitability, though we expect improvements to be only gradual and banks’ operating performance to remain moderate. For this reason, the majority of our outlooks remain stable. The past recession still weighs on banks’ balance sheets and solvency and there are some ratings constraints due to the rating on the sovereign. Finally, the measures recently launched by the Italian government to facilitate the workout of problematic assets, while positive, are unlikely to trigger a sharp acceleration in the clean up of banks’ balance sheets, in our view.
By the end of 2016, Italian “popolari” banks’ legal status will have changed; they will become joint stock companies, removing many of the barriers that have prevented consolidation in the system. We therefore expect to see the start of a wave of consolidation among regional and local banks. This should help strengthen management and governance practices and create entities with stronger pricing power that can achieve significant cost synergies. We also consider it likely that, during 2016, the Italian authorities will successfully dispose of the good banks inherited from the resolution of four entities late in 2015.
***
Banche: conference call Tesoro-mercato su garanzie, forte interesse
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 29 gen – Quasi due ore di domande e un picco di ascolto di 800 addetti ai lavori. Questi, secondo quanto risulta a Radiocor, i numeri di una conference call tra gli esperti del Ministero del Tesoro e gli asset manager internazionali sulla nuova garanzia per la cartolarizzazione delle sofferenze concordata nei giorni scorsi tra il Governo e la Ue. La call e’ stata organizzata da Mediobanca e Jp Morgan in quanto advisor del Mef e vi hanno partecipato moltissimi asset manager, soprattutto esteri. Forte l’interesse del mercato per chiarimenti sui meccanismi della schema che facilita la soluzione del problema delle sofferenze. Dopo una presentazione da parte di Fabrizio Pagani, capo della Segreteria tecnica del Ministro dell’Economia e di Alessandro Rivera, direttore generale della divisione sistema bancario e finanziario del Mef, si e’ tenuta una lunga sessione di domande e risposte in particolare dagli asset manager esteri e si sono concentrate sui meccanismi di cartolarizzazione degli Npl, sulle distinzioni tra le notes senior e junior e ovviamente sull’entita’ delle garanzie fornite dallo Stato.