Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, attenziona l’italiano. “La Bce deve stare attenta al fatto che le sue politiche non facciano più male che bene”, ha ancora sostenuto il capo della Bundesbank, ritenuto un falco nel consiglio direttivo della Bce. E i tassi di interesse eccezionalmente bassi “implicano crescenti rischi per il sistema finanziario dell’area euro”.
“La Bce ha un urgente bisogno di trovare il modo di abbandonare la politica di tassi di interesse a zero prima che i suoi rischi ed effetti collaterali, anche per la stabilita’ finanziaria”, sortiscano effetto.
Lo ha affermato il presidente della federazione delle banche private tedesche (BdB), Hans-Walter Peters, in occasione di una conferenza bancaria.
L’esperto ha puntualizzato che l’Istituto di Francoforte dovrebbe alzare i tassi di interesse, vista la difficolta’ degli istituti di credito sotto il profilo della redditivita’, a causa di tassi di deposito al -0,4% e del tasso di rifinanziamento principale pari a zero. (MF-DJ NEWS)
Ma Draghi esclude un cambio di linea Bce: “Ora non è giustificato”
Pur riconoscendo il miglioramento delle prospettive di crescita e di normalizzazione dell’inflazione nell’area euro, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha decisamente frenato sulle ipotesi variazioni o inasprimenti a breve termine della politica monetaria. “A questo stadio – ha detto – non è giustificato”. E prima di effettuare “qualsiasi alterazione” alla linea della Bce “dobbiamo ancora costruire sufficiente fiducia” per accertare l’inflazione risalga ai livelli obiettivo, anche in un contesto monetario meno espansivo.
Draghi ha parlato in occasione del convegno annuale che raggruppa osservatori e analisti della stessa Bce, che si è svolto a Francoforte. “Siamo fiduciosi sul fatto che la nostra linea stia funzionando e che le prospettive per l’economia stiano gradualmente migliorando – ha rilevato -. Il risultato è che le forze che stanno zavorrando le pressioni al rialzo sui prezzi dovrebbero continuare ad affievolirsi”.
“Ma anche così – ha avvertito Draghi – non abbiamo visto prove sufficienti per alterare materialmente la nostre valutazioni sulle prospettive di inflazione, che restano condizionate a un livello molto consistente di espansione monetaria. Quindi, una revisione dell’attuale linea di politica monetaria non è giustificata a questo stadio”.
“Prima di effettuare qualunque alterazione alla nostra linea, su tassi di interesse, acquisti di titoli, e prospettive di orientamento (forward guidance), dobbiamo ancora costruire sufficiente fiducia sul fatto che l’inflazione – ha insistito Draghi – convergerà comunque al nostro obiettivo sul medio termine, e che resterà lì anche in un contesto di condizioni monetarie meno espansivo”.
Bce, Weidmann al contrattacco: stretta monetaria è ipotizzabile
Rapida replica del capo della Bundesbank, Jens Weidmann, dopo la frenata del presidente della Bce Mario Draghi alle ipotesi di cambio di rotta, rispetto alla linea espansiva sulla politica monetaria. “Posso assolutamente ipotizzare una politica monetaria meno espansiva”, ha detto il banchiere centrale tedesco, secondo quanto riporta Dow Jones.
Dichiarazioni, rilasciate durante un convegno a Berlino, che appaiono palesemente contrapposte alle posizioni espresse poco prima da Draghi durante una conferenza a Francoforte.
“L’inflazione – ha detto ancora Weidmann – è prevista tornare agli obiettivi della Bce sul medio termine. E’ legittimo discutere della potenziale conclusione degli stimoli della Bce e della revisione delle sue comunicazioni”. Secondo Weidmann, comunque, più che schiacciare sul freno qua bisogna valutare se “togliere il piede dall’acceleratore”.
“La Bce deve stare attenta al fatto che le sue politiche non facciano più male che bene”, ha ancora sostenuto il capo della Bundesbank, ritenuto un falco nel consiglio direttivo della Bce. E i tassi di interesse eccezionalmente bassi “implicano crescenti rischi per il sistema finanziario dell’area euro”.
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belfagor
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Originariamente inviato da belfagor: e come non essere d’accordo? tutti i costituzionalisti seri dicono che il pareggio di bilancio in Costituzione (mi pare proposto dal Governo Monti) approvato insieme ai prelievi obbligatori del MES (Fiscal Compact) sono aberrazioni che non avrebbero dovuto essere accettate da un paese democratico, l’emergenza economica e finanziaria andava affrontata in altro modo (non so quale, ma un altro). Anche io penso che la nostra Costituzione sia una delle migliori in Europa, ma prova a saggiare la reazione dei troll di destra, Elmoamf, sai che tutto quello che tu affermi ‘puzza’ di lungimirante, progressista, equo, giusto (liberte’, egualite’, fraternite’, insomma, retaggio della Rivoluzione Francese) e vien selvaggiamente attaccato dai nuovi barbari senza cuore. Te ne sei accorto? Questo e’ un sito pieno di troll fascisti, salvinisti e ovviamente putinisti (con l’eccezione di Peter Pan e Robyuankenoby – che usano la loro testa).
belfagor
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Elmoamf
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Tra incompatibilità e contraddizioni:
Può questa Europa essere pro-Labour?
Di Pasquale Tridico
La costituzione Italiana è una costituzione molto progressista, pro-labour, una delle più progressiste in Europa, orientata al lavoro, alla protezione dell’impiego, all’iniziativa pubblica, alla costruzione di un welfare state, alla rimozione degli ostacoli economici e sociali per la realizzazione di una una democrazia sociale oltre che verso un notevole progresso civile.
I trattati di Roma del 1957 non intaccarono questa costruzione sociale e democratica, ed anche se perfino questo punto è controverso, c’è un grande consenso tra gli studiosi verso questa posizione.
Ciò che invece sembra in contrasto con quanto la nostra Costituzione asserisce sono le regole dettate dal Trattato di Maastricht e dai successivi trattati, sottoscritti durante la crisi, che restringono ancor di più i margini dello Stato per realizzare quanto la nostra costituzione afferma. Non è mia intenzione in questa sede dimostrare da un punto di vista giuridico incostituzionalità formale del trattato di Maastricht rispetto alla nostra costituzione. Ciò che invece metto in discussione è la sostanza delle due costruzioni istituzionali, e la contraddizione tra gli obiettivi dell’una e dell’altra: le aspirazioni sociali, democratiche e progressiste della nostra costituzione sono fortemente limitate dal trattato di Maastricht…
…
(Fonte Economia e Politica – Rivista online di critica della politica economica).
Saluti.
Elmoamf