(WSC) NEW YORK – Tutto sommato l’indice S&P 500 della Borsa americana non è così sopravvalutato come si sarebbe portati a pensare. Per lo meno non a giudicare dal rapporto tra quanto rende un investimento in Borsa considerando gli utili per azione delle società quotate a Wall Street e il rendimento dei titoli del Tesoro decennali (i Treasuries di riferimento). Il gap misurato in punti base tra i due parametri si colloca infatti sopra la media (vedi grafico sotto riportato).
Il rendimento dell’EPS dell’S&P 500 si ottiene facendo la somma dei profitti registrati dalle aziende quotate nel 2019, divisa per il livello dell’indice allargato alla fine di quell’anno. Storicamente, se si vanno a esaminare le serie passate analoghe, oggi come oggi la valutazione dell’azionario si può considerare attraente, secondo Goldman Sachs.
Gli analisti della banca hanno confermato il loro target price per l’S&P 500 a 3.600 per la fine dell’anno. Nel 2021 le previsioni sono per un ulteriore progreso che permetterà il raggiungimento di quota 3.800. Gli operatori di Borsa, secondo Goldman Sachs, fanno dunque bene a essere ottimisti.
Stando al sondaggio condotto con cadenza settimanale dalla AAII, l’associazione degli investitori americani, il sentiment rialzista è ai massimi livelli dal 16 aprile. Ossia quando era iniziata la fase di rally dell’azionario Usa dai minimi toccati durante i lockdown in mezzo mondo. La domanda che un trader avveduto si deve fare è: è meglio seguire il branco o conviene approfittarne per andare controcorrente?