Rendimenti dei Bot a un nuovo minimo storico assoluto. E’ questo il risultato dell’asta dei buoni ordinari del Tesoro a 12 mesi che si è tenuta questa mattina, in cui il Tesoro ha collocato senza difficoltà sei miliardi di euro al tasso lordo dello 0,011% in netto calo rispetto all0 0,124% dell’asta precedente. Il rapporto fra domanda e offerta di titoli (bid-to-cover) è stato di 1,72, un segnale di fortissimo interesse da parte degli investitori, sostanzialmente privi di alternative di investimento a basso rischio e remunerazione accettabile. Ancora nell’asta precedente il rapporto fra domanda e offerta era stato di 1,52.
A rendere leggermente più accettabile per gli investitori un rendimento così basso (il netto è dello 0,010%, che corrisponde a un guadagno di un euro ogni diecimila euro investiti) è il sostanziale azzeramento della corsa dei prezzi al consumo. Anche a luglio infatti l’inflazione ha confermato i livelli prossimi allo zero che si sono osservati negli ultimi mesi. Il costo della vita è sceso infatti dello 0,1% rispetto al mese precedente e il tasso annuale tendenziale è stabile allo 0,2%. In pratica anche in assenza di una remunerazione significativa il parcheggio in liquidità realizzato attraverso i Bot consente perlomeno il mantenimento del valore reale del capitale, visto che il potere d’acquisto non viene eroso dall’inflazione. Sono gli effetti della assurda politica dell’allentamento quantitativo (QE) deciso dalla Bce di Mario Draghi, che sta annientando i rendimenti e portandoli sotto zero.