Ora che un gruppo formato dai paesi più potenti della Terra sta evitando di usare il dollaro nelle transazioni di petrolio e altri beni commerciali, la de-dollarizzazione è iniziata sul serio.
Il cambio di paradigma dopo che per decenni il dollaro è stata la valuta di riserva globale di riferimento sarà drastico. Lo status privilegiato del biglietto verde è sotto minaccia e i dollari sono destinati a diventare sempre meno importanti.
Lo dice Anne Korin, dell’Istituto di Analisi di Sicurezza Globale, all’emittente CNBC, citando il petro-yuan e altre iniziative per detronizzare il dollaro.
Trifecta Usa-Cina-Ue contro il dollaro
Le grandi potenze che si stanno muovendo per superare la fase di onnipotenza del dollaro sono la Cina, la Russia e l’Unione Europea. Sono tutte entità mosse da una forte “motivazione a de-dollarizzare”, secondo Korin, co-direttore del think tank per l’energia e la sicurezza.
“Non sappiamo cosa avverrà dopo” il Re dollaro, ma quello che sappiamo oggi è che “la situazione attuale è insostenibile“. Korin avvisa gli Stati Uniti di Donald Trump: “Stiamo parlando di un club di paesi in crescita – paesi molto potenti” e influenti.
Per molti il dollaro rimane uno degli investimenti più sicuri al mondo. Il prezzo sale durante i periodi di turbolenze economiche o politiche. Ma uno dei fattori che frenano l’entusiasmo dei paesi per il biglietto verde è la prospettiva di essere soggetti alla giurisdizione statunitense quando operano in dollari.
Quando le transazioni vengono liquidate in dollari passando per una banca americana, le entità coinvolte nell’operazione – controvoglia – sono soggette alla giurisdizione statunitense. Questo succede anche a chi “non ha nulla a che fare con gli Stati Uniti”, osserva Korin.
L’UE vuole continuare a fare affari con l’Iran
Korin ha citato l’esempio del ritiro unilaterale di Washington dall’accordo nucleare iraniano nel 2018. Con la decisione di vanificare il lavoro diplomatico della precedente amministrazione Obama, la Casa Bianca ha ripristinato le sanzioni contro Teheran. Per la felicità del governo di Israele. Questa situazione ha reso le multinazionali europee vulnerabili alla punizione da parte di Washington . Le aziende che continuano a fare affari con l’Iran sono infatti sanzionate.
“L’Europa vuole continuare a fare affari con l’Iran. Non vuole essere soggetta alla legge statunitense per aver stretto accordi con l’Iran”, sottolinea l’analista. “A nessuno piace essere bloccato in un aeroporto per aver fatto affari con paesi con i quali gli Stati Uniti non sono in buoni rapporti”.
Il risultato è che alcuni degli Stati più potenti al mondo storicamente anti americani – ma anche un blocco continentale solitamente filo Usa come l’UE – oggi hanno una “motivazione molto, molto, molto forte” a smettere di usare il dollaro per le transazioni commerciali internazionali.
Una delle valute che potrebbe trarne maggiore giovamento è lo yuan. La valuta cinese potrebbe detronizzare il dollaro e diventare la nuova riserva valutaria internazionale di riferimento. Nel 2015 una decisione del Fondo Monetario Internazionale aveva aperto la strada alla divisa. Allora l’istituto ha assegnato ufficialmente allo yuan il ruolo di moneta di riserva.