Dopo lettera Bce, sell sulle banche. Mps -14%. Vale 32 centesimi, minimo storico

Scivolone per Mps in chiusura di seduta in Piazza Affari. Il titolo ha ceduto il 13,99% a 0,32 euro, ai minimi storici. A questi valori il gruppo ha …

Scivolone per Mps in chiusura di seduta in Piazza Affari. Il titolo ha ceduto il 13,99% a 0,32 euro, ai minimi storici. A questi valori il gruppo ha una capitalizzazione di 981 milioni di euro, al di sotto di 1 miliardo di euro. Oggi la banca ha sofferto per la lettera ricevuta dalla Bce (vedi sotto), che le ha chiesto di accelerare sugli Npl e di cedere quasi 10 miliardi di sofferenze nette entro fine 2018. La mossa rende più concreto il rischio che la banca debba ricorrere a un aumento di capitale.

 © ANSA

In forte calo il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano è ancora sospeso per eccesso di ribasso, dopo aver segnato una flessione teorica del 9,9%.Banche nel mirino dei ribassi a piazza Affari. Gli istituti di credito, gia’ in difficolta’ da diverse sedute, mostrano perdite tra il 3 e il 4% e tra tutte spicca in negativo Mps che crolla del 7,58%. A pesare in questo caso la lettera che la Bce aveva mandato all’istituto senese alla vigilia del referendum sulla Brexit per chiedergli di ridurre il peso delle sofferenze. Si tratterebbe di ‘abbatterle’ di una decina di miliardi sui 27 in portafogli con un piano triennale da presentare al più presto. Il piano per smaltire le sofferenze lorde e nette in bilancio dovrà essere più aggressivo rispetto all’attuale piano industriale.

Leggi anche: Fitch: uso di fondi pubblici per rafforzare banche italiane sarà difficile

Forti i ribassi anche per Bper (-4,29%), Banco Popolare (-2,66%) e Bpm (-1,76%). Giu’ anche Ubi (-2,47%), Unicredit (-2,08%) e Intesa sp (-3,45%). In rialzo invece i petroliferi grazie al Brent (consegna settembre) che ha raggiunto quota 50,61 dollari al barile (+0,52%): avanzano Saipem, grazie a una maxi commessa in Indonesia, e Tenaris.

La pressione sulle banche è stata innalzata anche da un articolo del Financial Times, secondo il quale il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarebbe pronto a salvare gli istituti con soldi pubblici indipendentemente dalle regole europee. Palazzo Chigi in una nota ha però smentito il quotidiano finanziario della City, spiegando che il premier vuole “sfidare” Bruxelles sul futuro dell’Europa “poiché non crede possibile ignorare il risultato della Brexit. È dunque sulla crescita, gli investimenti, la cittadinanza, l’immigrazione, la lotta alla disoccupzione che si concentra l’attenzione dell’Italia” mentre sulle banche, viene sottolineato, Renzi predilige “le soluzioni di mercato, nel rispetto delle regole vigenti in Europa”.

A Londra invece l’avvio è stato positivo con l’indice Ftse 100 che guadagnava lo 0,3 per cento. Oggi Wall Street è chiusa per l’Independence Day dopo che venerdì aveva registrato, con il Dow Jones e l’S&P 500, la miglior seduta dal 2016. L’oro si mantiene sopra i 1350 dollari l’oncia e l’euro si attesta a 1,113 dollari (1,114 venerdì in chiusura) e 114,2 yen (114,7); per quanto riguarda la sterlina si attesta a 1,329 (da 1,326) dollari; dollaro/yen a 102,7 (102,5). Lo spread Btp-Bund (segui l’andamento degli spread) apre in leggero rialzo a quota 136. (AGI)

Non c’è pace sulle banche italiane, che tornano a perdere terreno dopo le indiscrezioni sulla lettera-ultimatum della Bce a Mps (nella foto qui sopra la sede di Rocca Salimbeni a Siena) in cui invita l’istituto a presentare al più presto un piano triennale per riportare a livello fisiologico la percentuale dei crediti in sofferenza. A Milano proprio Mps e Bper sono in volatilità con perdite teoriche attorno all’8%.

Il Banco Popolare, nonostante l’aumento di capitale chiuso al 100%, è in rosso del 4,6% e Bpm del 4,3%. Perdite superiori al 3% anche per Unicredit e Intesa Sanpaolo. Secondo la Bce, Mps deve mettere a punto un piano per smaltire almeno una decina di miliardi di euro di sofferenze lorde, degli oltre 27 miliardi complessivi in bilancio. Un obiettivo superiore rispetto a quello previsto dal piano industriale della banca, che prevedeva al 2018 la vendita di 5,5 miliardi di sofferenze e il recupero interno di altri 6 miliardi. Ad alzare la tensione sulle banche contribuisce anche un articolo del Financial Times, secondo il quale il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarebbe pronto a salvare gli istituti con soldi pubblici indipendentemente dalle regole europee.

Nel corso delle prime ore della mattinata la situazione è peggiorata, con una raffica di sospensioni al ribasso tra le banche a Piazza Affari. Mentre il Ftse Mib cede lo 0,96%, maggior calo tra i listini europei, finisce in asta di volatilità anche Unicredit, insieme a Mps e Bper. Ubi intanto è tornata agli scambi e cede il 4,4% per cento.

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Mps sempre più giù

Mps sempre più giù a Piazza Affari. Partito male, dopo due sospensioni per eccesso di volatilità, il titolo dell’istituto senese rientra agli scambi poco dopo le 10 e registra un ribasso dell’8,52%. A pesare è soprattutto l’indiscrezione su una lettera che la la Bce avrebbe scritto all’istituto chiedendogli di presentare un piano triennale per riportare a livello fisiologico la percentuale dei crediti in sofferenza. Intanto Mps ha annunciato sabato di aver presentato istanza di patteggiamento al gup di Milano nell’ambito del procedimento penale, che oggi vedrà una nuova udienza, che ipotizza i reati di false comunicazioni sociali, abuso di mercato e ostacolo alla vigilanza, addebitati agli ex vertici amministrativi per il periodo tra il 2009 e il 2012. Se la richiesta sarà accolta, la banca uscirà dal processo come imputato in base alla legge 231 sulla responsabilità degli enti, per i reati commessi dai propri dipendenti, con il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria di 600.000 euro e una confisca di 10 milioni. A Milano sono stati riuniti due tronconi dell’indagine in un unico procedimento con al centro le operazioni relative ai derivati Santorini e Alexandria, al prestito ibrido Fresh e alla cartolarizzazione Chianti Classico. Operazioni attraverso le quali, secondo l’accusa, sarebbero stati indicati fittiziamente centinaia di milioni di euro di utili.

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4 commenti

  1.   

     
    Banca Etruria, c’è puzza di Bini Smaghi
    Ogni volta che spunta qualche magagna o qualche affare poco trasparente di mezzo c’è sempre il chiacchieratissimo economista fiorentino Lorenzo Bini Smaghi, consulente economico di Matteo Renzi.
    L’eterno trombato dai posti che contano (vedi la Bce o la Banca d’Italia) ma che in qualche modo riesce sempre a risalire in sella e a portarsi a casa un minimo salariale da 600mila euro all’anno.
    E nell’aria mefitica che impesta Banca Etruria come poteva non essere nominato?
    In questi giorni si sente puzza di incorporazione tra Chianti Banca, un altro istituto toscano vicino al Pd di cui è presidente, nato dalle ceneri del Credito Cooperativo fiorentino, la banca fallita di Denis Verdini, e Banca Etruria.
    Chianti Banca lascia la storica “casa madre” del credito cooperativo per costruirsi un futuro autonomo da Spa e proverà a conquistare la Toscana, in un momento di generale debolezza degli altri istituti…..
    http://blog.ilgiornale.it/boschi/2016/07/05/banca-etruria-ce-puzza-di-bini-smaghi/

  2.   

    hai ragione . vedi però profumo ha ricevuto 4o  mil di liquidazione ed è ben accolto in tutti gli ambienti… ghizzoni bravo o meno che sia è stato esautorato ma con 10 mil di liquidazione ed il coro è pressochè unanime . ora  matteo dice di voler salvare le banche ma in realtà vuol salvare i banchieri.   vedi come viene accolto dai poteri forti? persino confindustria gli tira la volata per il referendum. riguardo a mps  siam ancora in attesa del processo dei vertici.  Ora salvare le banche è necessario perchè dentro ci sono i nostri risparmi ma mi piacerebbe vedere qualche banchiere di quelli scarsi ovvero qualche ..autoriti…ovvero qualche ..bit.. appeso a far luce la sera. Gli esempi carissimo insegnano meglio di tanti articoli. in questo i musulmani son molto più avanti in materia giudiziaria. che ne dici?

    Originariamente inviato da hedge: salve a tutti. ricordo che qualche settimana fa scrissi qui che il settore di borsa italiana da evitare a tutti i costi (o da shortare) erano le banche. Chi crede di poter fare afari comprando su minimi storici sbaglia, la tendenza e’ all’azzeramento di certi istituti, gestiti come il pizzicagnolo sotto casa

     

  3.   

    salve a tutti. ricordo che qualche settimana fa scrissi qui che il settore di borsa italiana da evitare a tutti i costi (o da shortare) erano le banche. Chi crede di poter fare afari comprando su minimi storici sbaglia, la tendenza e’ all’azzeramento di certi istituti, gestiti come il pizzicagnolo sotto casa

  4.   

    il coniglione….. noi salveremo non le banche ma i correntisti. Pertanto amici..state sereni—