I posti di lavoro non-agricoli creati dall’economia degli Stati Uniti ammontano a 156.000, per il mese di agosto, numero nettamente inferiore rispetto al consensus delle stime, che era di 180.000. Il report evidenzia anche una revisione al ribasso sulla creazione di posti di lavoro per giugno a 210.000 e per luglio a 189.000, in totale -41.000 nei due mesi.
Il tasso di disoccupazione e’ salito al 4.4% dal precedente 4.3%, anche qui il dato e’ inferiore rispetto alla stima di 4.3%.
Il tasso di partecipazione al lavoro sul totale della popolazione risulta invariato, al 62.9%.
Delusione anche per l’aumento dei salari relativi alle ore lavorate, in aumento +2.5% anno su anno in agosto, sotto le stime (+2.6%) e sullo stesso livello di luglio. Le ore medie settimanali lavorate risultano in leggero calo, da 34.5 a 34.4, mentre i salari medi settimanali mostrano un ridimensionamento marcato, da $909.42 di luglio a $907.82 di agosto.
Il dollaro ha subito accusato il colpo, dopo il deludente rapporto dal mondo del lavoro, con una creazione di posti inferiore al previsto, crescita dei salari inferiore al previsto, calo delle ore lavorate e aumento del tasso di disoccupazione. Il cambio EUR/USD ha toccato 1.1980, dal precedente 1.1915, mentre la coppia USD/JPY risulta in calo a 110.05 da 109.57. La speculazione ha approfittato del rialzo per pochi minuti, dopo poco l’euro era sceso ai nuovi minimi di giornata a quota 1.1882.
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Secondo l’Ufficio Market Strategy – MPS Capital Services i dati sul mercato del lavoro di agosto, appena pubblicati, hanno deluso le aspettative degli operatori in ogni aspetto. Il numero dei nuovi occupati non agricoli, infatti, è risultato inferiore alle attese (156.000 nuovi occupati vs consenso di 180.000), con una revisione peggiorativa anche del dato precedente. Inoltre, il tasso di disoccupazione è risultato in lieve rialzo al 4,4%.
Inferiore alle attese anche la crescita media dei salari orari a luglio (2,5% a/a vs 2,6% di consenso), in linea con il mese precedente.
Reazione mercati: si è assistito nell’immediato ad un deprezzamento del dollaro vs euro (fin sopra area 1,1950), ed un calo dei tassi governativi sia in USA che in Europa. Il movimento però sta rientrando poiché solo pochi minuti dopo la pubblicazione del dato sono giunte da Bloomberg nuovi rumors sulle future mosse della BCE (seguirà un update a breve su tale tema).
Ø Secondo quanto riportato da Bloomberg che cita fonti anonime, la BCE potrebbe non essere pronta a rilasciare il piano completo sul QE prima della riunione di dicembre.
Ø Secondo la fonte, la prima discussione formale sull’argomento si terrà nella riunione di settembre, ma non c’è pretesa di raggiungere una decisione subito e neanche nella riunione di ottobre. La fonte non esclude la possibilità che nelle prossime due riunioni vengano rilasciate indicazioni generali sul piano.
Ø Reazione mercati: il cambio euro/dollaro dopo essersi portato sopra 1,1950 sulla scia dei dati sul mercato del lavoro statunitensi è sceso ritornando in prossimità di 1,19.
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Confermato il miglioramento della fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato oggi la stima definitiva.
Nel mese di agosto, l’indice sul consumer sentiment è stato però rivisto a 96,8 punti dai 97,6 della lettura preliminare, pubblicata a metà mese. Il dato risulta inferiore anche al consensus (97,4 punti), ma supera il livello finale di luglio (93,4 punti).
La componente relativa alle aspettative è stata rivista al rialzo a 87,7 punti da 89 mentre la componente sulla condizione attuale è scesa a 110,9 da 111