Eni chiude il primo semestre del 2016 con una perdita netta complessiva pari a 1,24 miliardi di euro contro l’utile di 735 milioni dello stesso periodo dello scorso anno e il secondo trimestre con una perdita di 446 milioni (da -97 mln). Lo comunica il gruppo precisando che il risultato netto delle continuing operations nel semestre mostra un rosso di 830 milioni (da utile 1,285 mld) e nel trimestre di 446 mln. Eni ricorda che, per effetto dell’interruzione delle trattative con il fopndo Sk per la cessione del 70% di Versalis, il settore chimico rientra nelle continuinig operations. Il risultato netto adjusted si attesta a -270 milioni nel semestre (da utile 1,2 mld) e a -290 milioni nel trimestre.
Eni nel secondo trimestre ha conseguito un utile operativo adjusted di 0,19 miliardi, in significativa contrazione rispetto al secondo trimestre 2015 (-88%) a causa della flessione della E&P che riflette la continua debolezza del prezzo del petrolio e del gas Italia, oltreché l’impatto del fermo in Val d’Agri per l’intero secondo trimestre, attenuati dalla crescita delle produzioni in altre aree, dalla riduzione dei costi e dai minori ammortamenti. Il settore G&P ha registrato una performance negativa e il settore R&M e Chimica, nonostante uno scenario margini della raffinazione meno favorevole rispetto al 2015, ha registrato performance positive (+49% rispetto al secondo trimestre 2015). Nel primo semestre 2016 l’utile operativo adjusted di 0,77 miliardi ha evidenziato una riduzione del 75% (-2,32 miliardi) per effetto sostanzialmente degli stessi driver commentati nell’andamento del trimestre.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 è pari a 13,81 miliardi con una riduzione di 3,06 miliardi rispetto al 2015 per effetto del closing dell’operazione Saipem. Nel primo semestre 2016 il flusso di cassa netto da attività operativa è stato di 3,1 miliardi (-51%). Il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi è diminuito a 0,26 al 30 giugno 2016 rispetto a 0,29 al 31 dicembre 2015. Sul fronte dell’ottimizzazione del capex, confermata la riduzione del 20% degli investimenti 2016 rispetto al 2015.