Erasmus, 41mila studenti italiani vanno a studiare in Europa (+40%)

Un record assoluto. Tante le opportunità sotto forma di borse di studio, premi, stage, lavoro e volontariato. Le mete più gettonate.

L’Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) ha compiuto 30 anni e continua ad essere uno degli strumenti di integrazione più usati dai giovani studenti europei e non solo. In Italia il trend è in crescita, per il 2017-2018 è previsto un aumento del 40% rispetto l’anno precedente. A partire saranno oltre 41mila studenti. I dati sono forniti dallo Young International Forum(YIF) che per l’edizione 2017 ha deciso di concentrarsi proprio sull’Erasmus e capire chi sono i ragazzi che partono quali sono le città che preferiscono per i loro studi all’estero.

Un po’ di dati

L’ Italia occupa la quinta posizione a livello europeo per l’accoglienza. Nell’anno accademico 2016-2017 sono arrivati 22mila studenti Erasmus. Il Lazio è la regione che ha avuto un maggiore incremento, sono partiti circa 7000 studenti, determinando un incremento del +21%. Tra le università più virtuose: La Sapienza di Roma rimane al primo posto per l’accoglienza, mentre l’Università della Tuscia di Viterbo è tra le prime cinque università italiane per il numero di studenti in partenza, la seconda per quelli che vanno fuori l’Unione Europea e la terza (sempre in Italia) per accoglienza da paesi extra Ue.

I Paesi più gettonati

Gli studenti italiani quando decidono di trascorrere un periodo di formazione all’estero scelgono di andare principalmente in

  • Spagna
  • Francia
  • Germania
  • Portogallo

Buoni risultati anche per l’Erasmus Traineeship

Anche per quanto riguarda il Programma Erasmus Traineeship, volto a promuovere l’attivazione di stage presso imprese o centri di formazione e di ricerca in uno dei Paesi Europei partecipanti, l’Italia è tra i primi 3 Paesi europei.  Lo studente Erasmus in questo caso ha l’opportunità di acquisire competenze specifiche ed una migliore comprensione della cultura socioeconomica del Paese ospitante, con il supporto di corsi di preparazione o di aggiornamento nella lingua del Paese di accoglienza (o nella lingua di lavoro). In questo modo si cerca di favorire la mobilità di giovani lavoratori in tutta Europa. I Paesi più amati per il tirocinio di 3 mesi sono:

  • Spagna
  • Regno Unito
  • Germania
  • Francia

Che cos’è il programma Erasmus

Nato ufficialmente il 17 giugno 1987 dopo una serie di scambi pilota effettuati dal 1981 al 1986, il programma Erasmus offriva agli studenti universitari dei Paesi europei coinvolti la possibilità di studiare presso l’università di uno stato aderente per un periodo di tempo compreso fra i 3 e i 12 mesi. Quel primo anno furono 3244 gli universitari degli 11 Stati  aderenti che partirono per studiare all’estero. L’Erasmus prende il suo nome da Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il celebre umanista olandese che studiò e scrisse viaggiando per tutta Europa. Più tecnicamente, Erasmus è anche l’acronimo di “European region action scheme for the mobility of university students”, una dicitura questa che fin dai primi anni ne evidenzia il carattere istruttivo ed europeista. Nel corso della sua storia e alla luce dei cambiamenti geopolitici verificatisi nel corso del tempo, il piano ha allargato i suoi confini arrivando a includere fra i suoi partner anche Paesi extracomunitari. Dal 2014 il programma Erasmus amplia la portata del Lifelong learning programme (Llp), il programma di apprendimento permanente dell’Unione Europea fino al 2013, e di fatto lo sostituisce sotto la sigla di Erasmus+.

Tre giorni per parlare di Erasmus, istruzione e lavoro

L’appuntamento è dal 4 al 6 ottobre negli spazi dell’ex Mattatoio Testaccio per parlare di scuola, estero ed opportunità di lavoro. La nona edizione dello ‘Young International Forum’ si apre quest’anno con uno sguardo a 360 gradi sul mondo degli studenti che hanno scelto di formarsi fuori dall’Italia, scegliendo progetti di alta formazione. Uno su tutti: l’Erasmus. Migliaia di giovani provenienti da tutta Italia avranno la possibilità di immergersi in laboratori, punti informativi, seminari, colloqui, test attitudinali, con un unico obiettivo: mettere in moto il proprio progetto di vita.

Tante le opportunità sotto forma di borse di studio, premi, stage, lavoro e volontariato, consultabili allo YIF nello spazio appositamente allestito che prende il nome dalla sua piattaforma: ‘Likefogg’. Qui saranno a disposizione dei ragazzi anche le ‘Guide al Paese’, dei veri e propri manuali per chi vuole intraprendere un percorso di studio o lavoro fuori dall’Italia. Tra le tante opportunità che i ragazzi potranno visionare e consultare ci sono:

  • 80 posti per Amazon in Italia;
  • 50 chef nel Regno Unito;
  • 30 posizioni per la Corte di Giustizia europea.

Diverse invece le aree dove orientarsi. Dall’area tutor, dove docenti e tutor della Fondazione Italia Orienta saranno a disposizione per offrire un primo colloquio orientativo per scegliere al meglio il proprio percorsi di studi, all’area espositiva, dove Istituzioni, Università, Accademie ed Enti di Formazione potranno rispondere ai dubbi dei ragazzi. Un luogo dove incontrare direttamente gli addetti ai lavori. Ci sarà anche un laboratorio sulle ‘Competenze per il lavoro’, un seminario per spiegare ai giovani cosa si aspettano le imprese e per raccordare sempre più le attività scolastiche alle richieste del mondo del lavoro.

“Anche quest’anno apriamo le porte dello YIF a migliaia di giovani da tutta Italia, sapendo quanto conta per loro avere un confronto costruttivo ed una piattaforma di ascolto delle loro istanze, ma anche dei loro dubbi”, spiega Mariano Berriola, presidente della Fondazione educativa “Italia Orienta”. “Ci auguriamo – prosegue Berriola – che il Governo potenzi le risorse in favore dei giovani già dalla prossima legge di bilancio”.

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