Ci sono ancora incognite per l’outlook economico che potrebbero provocare un ritardo nei piani della Fed sull’aumento dei tassi di interesse: «probabilmente saliranno in modo più graduale».
Secondo Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, la politica monetaria Usa continuerà ad avere un approccio “accomodante” anche dopo la stretta di dicembre. È quanto si legge nel testo della dichiarazione iniziale che la numero uno della Fed pronuncerà in apertura della sua testimonianza semestrale davanti alla commissione Finanza della Camera. Il testo è stato diffuso un’ora e mezza circa prima dell’intervento atteso per le 10 locali, le 16 in Italia.
La decisione di alzare i tassi lo scorso dicembre (di 25 punti base allo 0,25-0,5%) «riflette la visione della Federal Reserve secondo cui, anche dopo una riduzione modesta della politica accomodante, l’attività economica continuerà a espandersi a un passo moderato e gli indicatori del mercato del lavoro continueranno a rafforzarsi».
Secondo la numero uno della Fed le condizioni finanziarie Usa sono «recentemente meno di sostegno alla crescita» e gli sviluppi all’estero «pongono rischi a crescita Usa». Per quanto riguarda il livello dell’inflazione resta «su livelli bassi, ma non sarà così per sempre».
Ci sono ancora rischi per l’outlook economico che potrebbero provocare un ritardo nei piani della Federal Reserve sull’aumento dei tassi di interesse, che potrebbero «probabilmente salire in modo più graduale». Ma l’economia americana dovrebbe continuare a crescere, sostenuta da una politica monetaria «altamente accomodante».
«Le condizioni finanziarie negli Stati Uniti – si legge nel testo – di recente sostengono meno la crescita, con cali delle generali misure dei prezzi dei titoli, più alti tassi dei prestiti a più alto rischi e un ulteriore apprezzamento del dollaro. Tali sviluppi, se dovessero persistere, potrebbero pesare sull’outlook economico e sul mercato del lavoro, sebbene cali dei tassi di interesse di più lungo termine e dei prezzi del petrolio potrebbero dare sollievo».
La Yellen tiene anche a precisare che «la strada dei tassi dipenderà da cosa ci dicono i dati in arrivo in merito all’outlook economico e regolarmente aggiusteremo il livello dei tassi affinché sia in linea con il raggiungimento e il mantenimento della piena occupazione e con un’inflazione al 2%». La numero uno della Fed descrive due scenari: i tassi «saliranno più rapidamente» se la crescita sarà più forte o l’inflazione crescerà in modo più rapido di quanto attualmente la banca centrale si aspetta; altrimenti, «se l’economia dovesse deludere, un livelo più basso dei tassi sarà appropriato». La Fed, garantisce Janet Yellen, intende adeguare la sua politica monetaria in modo tale da «agevolare le condizioni finanziarie» in linea con i due obiettivi previsti dal suo mandato.
In particolare, «anche se gli indicatori economici recenti non suggeriscono un forte rallentamento della crescita cinese, i declini nel valore del renminbi hanno intensificato l’incertezza sulla politica dei tassi di cambio in Cina e le prospettive per la sua economia». Secondo la Yellen «questa incertezza ha portato a un aumento della volatilità nei mercati globali finanziari e, con sullo sfondo una persistente debolezza all’estero, ha esacerbato le preoccupazioni per le prospettive della crescita globale. Queste preoccupazioni hanno contribuito al recente calo dei prezzi del petrolio e di altre materie prime. In cambio, prezzi bassi delle materie prime potrebbero fare scattare tensioni finanziarie nelle economie che le esportano, specialmente quelle nei mercati emergenti vulnerabili, e tra le aziende produttrici di materie prime in molti Paesi».
Infine un avvetimento: «Se questi rischi al ribasso dovessero materializzarsi, l’attività all’estero e la domanda di beni Usa potrebbe indebolirsi e le condizioni dei mercati finanziari potrebbero essere ancor più stringenti».
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Nella testimonianza scritta del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, preparata per il discorso al Congresso USA sono emerse alcune indicazioni sulle aspettative di rialzo dei tassi statunitensi e dell’andamento dell’economia americana dell’istituto centrale statunitense.
Nel memorandum, si evidenzia come le condizioni finanziarie serrate, guidate dal crollo dei prezzi azionari, dall’incertezza sulla Cina e dal riassestamento del rischio di credito globale potrebbero lanciare l’economia americana fuori dai binari di un percorso altrimenti solido. Tuttavia, la Yellen non ha escluso futuri rialzi dei tassi per quest’anno anche se dipenderanno molto dai dati macroeconomici.
Testimonianza Yellen: buon andamento dell’economia USA
Dalla testimonianza scritta del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, emergono alcuni particolari su ciò che l’istituto di credito si aspetta dall’andamento dell’economia globale e americana.
Per prima cosa, la Yellen si aspetta che l’economia americana rimarrà su un percorso di moderata crescita che permetterà alla Fed di perseguire in maniera graduale gli aggiustamenti di politica monetaria.
I redditi delle famiglie e i risparmi stanno salendo, mentre la spesa domestica stà continuando ad avanzare. Gli investimenti fuori dal mercato petrolifero sono aumentati nella seconda metà dell’anno.
Il presidente della Fed ha scritto anche di aspettarsi che il mercato del lavoro continuerà a migliorare e che l’inflazione salirà verso il target dell’istituto centrale americano nonostante i recenti tagli sulle stime di inflazione.
Testimonianza Yellen: rischi per economia USA da Cina, petrolio ed economia globale
Tuttavia, la Yellen ha reso noto come alcune delle debolezze insite nell’economia globale hanno iniziato a rinforzarsi, con una debole crescita del settore manifatturiero in alcuni Stati come la Cina e con la sovrafornitura del mercato delle materie prime che sta mettendo in difficoltà gli esportatori mondiali di minerali e petrolio.
Il senso di rallentamento economico globale e l’incertezza creatasi intorno alla Cina, ha ristretto le condizioni finanziarie delle attività americane. «Questi sviluppi, se persistenti, potrebbero pesare sull’outlook dell’attività economica e del mercato del lavoro» scrive la Yellen nella testimonianza scritta preparata prima del discorso al Congresso USA.
In un report di accompagnamento alla testimonianza della Yellen, si sostiene come il settore finanziario americano si sia dimostrato elastico allo stress posto dal crollo del petrolio e dal debole andamento del mercato del debito corporate. Tuttavia, se questi fattori dovessero appesantirsi, ci potrebbe essere uno stress maggiore per le banche.
Testimonianza Yellen: BCE e BoJ controbilanciano effetti del rialzo dei tassi
La Yellen si sofferma poi sui recenti cambiamenti della politica monetaria cinese e sulle prospettive della sua economia. Il massimo dirigente della Fed sottolinea come la fragilità dell’economia cinese di questo periodo abbia aumentato la volatilità sui mercati finanziari, mettendo in difficoltà soprattutto quei Paesi che dipendono dalle materie prime e dalle esportazioni verso la Cina.
Se si dovessero materializzare altri rischi a ribasso, la domanda per prodotti da esportazione USA potrebbe diminuire, indebolendo ulteriormente l’andamento dei mercati finanziari.
L’andamento positivo dell’occupazione e la veloce crescita dei salari dovrebbe tuttativa supportare la crescita dei redditi reali e di riflesso la spesa dei consumatori.
Le politiche di BCE e BoJ dovrebbero infine aiutare la crescita economica globale nel corso del tempo.
La Fed si aspetta che il graduale aggiustamento della politica monetaria espanderà l’attività economica moderatamente nei prossimi anni e spingendo a rialzo gli indicatori del mercato del lavoro
Testimonianza Yellen non ha avuto particolari effetti sui mercati
La testimonianza scritta della Yellen non ha avuto particolari effetti sui mercati. Nella sostanza, il presidente della Fed ha ribadito che gli scenari turbolenti di mercato e il rallentamento economico globale potrebbero inficiare sull’andamento dell’economia americana anche se, tuttavia, la Yellen non ha escluso un rialzo graduale dei tassi nei prossimi mesi.