Gli investitori si devono “preparare a una lenta crescita economica globale e alla fine dei guadagni a doppia cifra sui mercati visti nei mesi e negli anni passati”. È il leggendario investitore del mercato obbligazionario Bill Gross a dirlo, nel suo primo report da quando ha dato l’addio a Janus Henderson (JHG) nel febbraio di quest’anno.
Nel report intitolato “The Fixx”, Gross, ex AD del primo fondo obbligazionario al mondo Pimco, condivide sul suo sito personale le sue prospettive di investimento. Nel portale gli investitori possono consultare un archivio di alcune delle sue prospettive di investimento scelte dal manager e scritte negli ultimi 40 anni.
Nella sua ultima prospettiva di investimento, Gross scrive che “i mercati azionari hanno tratto enormi benefici e sono stati ‘salvati dallo zero’, come cantava il gruppo rock ‘The Fixx’ con toni ironici nel lontano 1983″.
Gross fa una valutazione interessante sull’andamento dei prezzi dei titoli azionari, che nel solo 2019 sono aumentati del 15% circa. Secondo lui è stato possibile “soltanto perché i tassi reali decennali del Tesoro Usa sono diminuiti di 80 punti base negli ultimi nove mesi”. Secondo lui la fase rialzista delle Borse è insostenibile e non può continuare con nuovi piani di stimolo monetario da parte delle banche centrali.
Rendendo consultabili le sue prospettive passate, che forniscono una cronaca dei mercati finanziari attraverso la lente di uno dei più grandi investitori della storia, Gross osserva che “queste prospettive rappresentano la vita come l’ho vista e, in molti casi, l’ho vissuta. I preamboli mensili erano ciò che mi piaceva di più scrivere ed erano quasi sempre laboriose e dolorose indagini sulla nostra vita quotidiana e, in alcuni casi, sul significato della vita stessa“.
Summers vede tassi zero o peggio anche in Usa
Gross non è l’unico ad anticipare politiche ultra accomodanti da parte dei banchieri centrali di tutto il mondo. Secondo Larry Summers, ex consulente economico della Casa Bianca ai tempi di Barack Obama, in caso di recessione la Federal Reserve azzererebbe i tassi di interesse. La situazione degli Stati Uniti sarebbe simile a quella europea di oggi.
Senza un cambiamento drastico di politica economica, ci sono bassissime probabilità – secondo l’economista – che i tassi guida restino sopra lo zero. La Banca centrale europea e la Banca del Giappone sono le prime ad aver sperimentato una politica straordinaria di tassi negativi. Lo hanno fatto nel 2014 e 2016, rispettivamente.
- “Temo che anche negli Stati Uniti siamo destinati a percorrere quella strada”, avverte l’ex segretario del Tesoro Usa sotto Bill Clinton.