Il grande rally di Bitcoin spinge i prezzi ai massimi assoluti, sopra quota $2200. Lunedì sono stati festeggiati i sette anni del Bitcoin Pizza Day – momento in cui un programmatore che si chiama Laszlo Hanyecz ha speso 10.000 Bitcoin comprando due pizze di Papa John. L’episodio è ampiamente riconosciuto come la prima transazione in cui è stata utilizzata la criptomoneta, e certamente non è una coincidenza che proprio a distanza di 7 anni il rally di Bitcoin ha visto un’accelerazione paurosa che ha fatto salire il prezzo prima sopra i $2100 e poi sopra il livello di $2.200 lunedì.
Bitcoin è stato scambiato fino a $2.251,61 a mezzogiorno di ieri, toccando un nuovo massimo, dopo aver superato la barriera dei 2.000 dollari durante il fine settimana, secondo i dati di CoinDesk.
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Il 22 maggio 2010 Hanyecz chiese ad un amico, fan di un forum sulle valute alternative, di accettare 10.000 Bitcoin per l’acquisto di due pizze. All’epoca, Hanyecz sapeva che la moneta virtuale, tramite il processo di “mining” sul suo computer, valeva circa 0,003 centesimi di dollaro ciascuna.
L’attività di mining di Bitcoin comporta una soluzione matematica complessa ed è alla base dell’intero processo di gestione e circolazione della moneta. La criptovaluta solleva molti dubbi poiché continua ad essere associata all’attività criminale, in quanto il rimanere anonimi permette transazioni illecite (ma succede anche con il denaro a circolazione legale) come è accaduto di recente nel caso dei riscatti seguiti alla diffusione del virus WannaCry, nel maggior attacco hacker di tutti i tempi due settimane fa.
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In ogni caso, in occasione del Pizza Day di Bitcoin, i fatti dicono questo: mentre valevano 30 dollari all’epoca, le due pizze di Hanyecz ora costerebbero $22,5 milioni ai prezzi attuali di Bitcoin. Se qualcuno insomma avesse comprato $100 Bitcoin al prezzo di $0,003 centesimi il 22 maggio 2010, ora sarebbe seduto su un patrimonio di circa 75 milioni di dollari.
