di Giuseppe Pascarella
(WSC) MILANO – Da quando la pandemia è apparsa un anno fa, l’esplosione del deficit di bilancio americano è stata coperta in gran parte dall’espansione del bilancio della Fed.
Le partecipazioni della Fed nei Treasury sono approssimativamente raddoppiate in quel periodo, a circa 5 trilioni, mentre il governo federale ha gestito un deficit di bilancio di 3,5 trilioni di dollari nei 12 mesi terminati a febbraio.
Le obbligazioni del Tesoro della Fed hanno superato quelle delle nazioni straniere parcheggiate presso la banca centrale degli Stati Uniti, che sono rimaste piatte intorno ai 3 trilioni di dollari.
I massicci acquisti di titoli da parte della Fed hanno alimentato un’esplosione di 4,2 trilioni di dollari nell’ampia massa monetaria M2 fino a febbraio. Questo, a sua volta, ha contribuito a far crollare l’indice del dollaro americano del 13% dal picco dello scorso marzo.
L’oro in tutto questo cosa c’entra? Il metallo dovrebbe essere visto come una valuta che non può essere stampata. E’ salito del 36,6%, a 2.028 dollari l’oncia all’inizio di agosto, prima di crollare di circa il 14%.
La rapida espansione monetaria della Fed ha contribuito a stimolare la ripresa dell’economia facendo salire il prezzo dell’oro che però è stato fermato dall’aumento dei rendimenti dei Treasury a 10 anni, in particolare dei rendimenti reali corretti per l’inflazione.
La Fed potrebbe implementare il “controllo della curva dei rendimenti”, un eufemismo per limitare i tassi di interesse a lungo termine, questo però dovrebbe farlo senza tanto clamore per evitare di far partire una fuga di vendite da parte di creditori stranieri.
L’unico modo per attirare il capitale necessario per finanziare il bilancio, è un dollaro più economico. Il mezzo migliore per coprire il rischio di un calo inflazionistico del dollaro è l’oro o società minerarie.
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L’autore
Giuseppe Pascarella è uno dei principali esperti europei di analisi di società quotate in borsa negli Usa, CEO del gruppo PascaProfit e autore del bestseller ‘Battere il benchmark‘, attraverso il quale promuove l’alfabetizzazione finanziaria in Italia.
Nakatomy
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ma speriamo di no ???