(WSC) ROMA – Una lettera aperta firmata da 239 esperti di 32 paesi per chiedere all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di rivedere le proprie raccomandazioni sul coronavirus, includendo anche la trasmissione aerea del virus.
La missiva dei ricercatori sarà pubblicata la settimana prossima su un giornale scientifico, ma è stata anticipata dal New York Times.
Secondo gli esperti che l’hanno scritta ci sono prove del fatto che il Covid-19 si trasmetta nell’aria e questo, se verificato dall’Oms, potrebbe aver importanti conseguenze nel contenimento del virus.
Se così fosse, riporta il New York Times, allora le mascherine sarebbero necessarie anche negli spazi al chiuso a prescindere dal distanziamento sociale.
Ma implicherebbe anche una revisione dei sistemi di ventilazione nelle scuole, negli ospizi, nelle case e negli uffici per minimizzare il ricircolo dell’aria.
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Ippolito: “Divisioni esperti fanno abbassare guardia”
“Credo che la gente abbia perso fiducia nella scienza”. E’ l’allarme lanciato da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, secondo il quale, finché la comunicazione era univoca – “il virus c’è e fa male, punto” – i cittadini hanno seguito le raccomandazioni.
“Poi sono cominciate le divisioni e la confusione può aver creato un rilassamento nei comportamenti che invece sono fondamentali per tenere a bada il virus” aggiunge Ippolito, che è membro del Comitato tecnico che supporta il governo nelle azioni di contrasto al Covid-19.
In un’intervista al Corriere della Sera si dice convinto che i focolai “dimostrano che il virus non è morto” e “sono la spia che circola” ancora “anche se meno, e poiché circola dobbiamo applicare le banali misure di prevenzione che dovrebbero essere entrate nelle nostre consuetudini”.