Luxottica lascia Wall Street, bye bye borsa Usa: al via il delisting

La negoziazione delle azioni del Gruppo si è progressivamente spostata sul mercato italiano. Tra maggio 2016 e maggio 2017 gli scambi negli Stati Uniti hanno rappresentato solo il …

La negoziazione delle azioni del Gruppo si è progressivamente spostata sul mercato italiano. Tra maggio 2016 e maggio 2017 gli scambi negli Stati Uniti hanno rappresentato solo il 3,7% dei volumi medi giornalieri totali di Luxottica.

Il Consiglio di Amministrazione di Luxottica Group ha deciso di avviare la procedura di delisting dal New York Stock Exchange e di convertire l’attuale programma ADR dal Livello III al Livello I per continuare a garantire la possibilità di continuare a negoziare gli ADR negli Stati Uniti fuori mercato (over-the-counter).

La decisione di avviare la procedura di delisting dal NYSE, spiega il Gruppo, “è motivata dai seguenti fattori: la negoziazione delle azioni del Gruppo si è progressivamente spostata sul mercato italiano. Tra l’1 maggio 2016 e l’1 maggio 2017 gli scambi negli Stati Uniti hanno rappresentato solo il 3,7% dei volumi medi giornalieri totali di Luxottica; il mantenimento della quotazione negli Stati Uniti implica rilevanti costi gestionali; il delisting consentirà maggiore efficienza in vista del progetto di integrazione con Essilor”.

“Il delisting dal NYSE si inserisce nel più ampio processo di semplificazione organizzativa del Gruppo avviato negli ultimi due anni, soprattutto in considerazione del livello relativamente basso di negoziazioni negli Stati Uniti. Porterà risparmi e benefici a tutti gli azionisti così come maggiore efficienza in vista del progetto di integrazione con Essilor”, commenta Leonardo Del Vecchio, Presidente Esecutivo di Luxottica. “Luxottica è stata la prima società italiana a quotarsi sul listino americano nel 1990 prima che in Italia. Resteremo sempre orgogliosi di una scelta coraggiosa che ha garantito al nostro Gruppo grande visibilità e prestigio a livello internazionale”.

“La decisione – prosegue – non influisce in alcun modo sulla nostra visione strategica per gli Stati Uniti, che rimane per noi il principale mercato. Non verrà inoltre meno l’impegno costante nei confronti dei nostri azionisti americani, dal momento che le azioni continueranno ad essere negoziate presso Borsa Italiana, il che garantirà sufficiente liquidità senza inficiare l’accesso del Gruppo al mercato dei capitali”.

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