Emmanuel Macron accelera sull’integrazione europea. Accolto da una dura contestazione degli studenti al suo arrivo alla Sorbona, con fischi, slogan e qualche fumogeno, il presidente francese ha tenuto il suo discorso sulla ‘nuova Europa’.
Le sue proposte sulla zona euro certamente non piaceranno molto ai liberali tedeschi, probabili futuri alleati della cancelliera Angela Merkel, nel prossimo governo di Berlino. «Per una vera convergenza europea – ha detto Macron – abbiamo bisogno di un bilancio al cuore dell’euro. E di un ministro dell’eurozona e di un suo controllo democratico».
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Insomma, avanti tutta «e che non vengano a dire a noi francesi che non facciamo gli sforzi necessari e che abbiamo bisogno di quel budget della zona euro per risolvere i nostri problemi: in pochi mesi stiamo portando avanti una serie di riforme, a cominciare dal mercato del lavoro».
Il presidente francese ha fatto anche una serie di proposte concrete, da un ufficio Ue sul diritto d’asilo alla creazione di un’Agenzia europea per l’innovazione, a una forza militare comune d’intervento, già dal 2020. E una procura europea anti-terrorismo e un’unità europea della protezione civile. Il discorso è stato interrotto a più riprese dagli applausi dei giovani presenti, che sui loro cellulari ricevevano notizie degli scontri in corso fuori dall’ateneo.
Alcune centinaia di studenti lo hanno atteso davanti alla facoltà al coro di: “Macron vattene, l’università non è tua”, tra striscioni con la scritta “Anticapitalisti” e bordate di fischi sotto gli occhi attenti didecine di celerini.
“Non cederò nulla a chi promette odio, divisione, ripiegamento nazionale”, ha detto Macron nel suo discorso, lanciando un appello a “rifondare un’Europa sovrana, unita e democratica”.
La sicurezza è la prima delle condizioni per vivere insieme in Europa, ha affermato ancora il presidente francese. “Dobbiamo lottare contro l’insicurezza, contro il terrorismo sul web e i cyberattacchi”, ha aggiunto, proponendo di “accogliere, negli eserciti nazionali, militari di ogni altro Paese europeo”, a iniziare da quello francese.
Il presidente francese ha proposto, quindi, una “forza di intervento militare comune” in Europa un “bilancio della difesa condiviso” fra i partner europei in dieci anni. “Voglio che si crei progressivamente una polizia europea delle frontiere” Ue, ha detto. Un corpo, ha aggiunto, che dovrà effettuare una “rigorosa” gestione dei confini del continente. Ma è convinto che serva anche un “ampio programma di integrazione e protezione dei rifugiati. Accoglierli – ha detto tra gli applausi della platea – è il nostro dovere comune di europei, non dobbiamo perderlo di vista, ma dobbiamo faro senza lasciare il fardello a qualcuno, che siano i Paesi di arrivo o di destinazione finale”.
“Nell’anno che viene voglio venga costituito un vero ufficio europeo dell’asilo per accelerare e armonizzare le nostre procedure”, ha aggiunto il presidente francese.
Il presidente ha chiesto anche la creazione di “una procura europea antiterrorismo”, così da “poter agire insieme, dalla prevenzione alla repressione”.