Il premio Nobel per l’Economia non era stato previsto da Alfred Nobel nel 1895 quando fu istituito il prestigioso premio. Venne introdotto esattamente 50 anni fa (nel 1969) e viene finanziato separatamente dalla Banca di Svezia.
Difficile ‘azzeccare’ il nome di chi verra’ insignito dal Nobel per l’Economia 2019: tradizionalmente, infatti, qualsiasi previsione della vigilia – il vincitore verra’ reso noto domattina – viene stravolta e non e’ escluso che anche per questa edizione ci sia qualche sorpresa.
La più ‘giovane’ tra le categorie essendo stata introdotta solo nel 1969
Si tratta del 51 esimo nella storia del Nobel, ed e’ la più ‘giovane’ tra le categorie essendo stata introdotta solo nel 1969. E se il premio negli altri settori e’ stato istituito dal chimico e industriale svedese Alfred Nobel nel 1895, questo invece e’ nato per iniziativa della Banca di Svezia che tuttora lo finanzia.
L’Accademia Reale Svedese riconosce al vincitore una gratifica di 960.000 euro
Non e’ solo un riconoscimento importante dal punto di vista professionale ma anche piuttosto cospicuo sotto il profilo strettamente finanziario, visto che l’Accademia Reale Svedese riconosce al vincitore una gratifica economica di 960.000 euro. Premio comunque andato principalmente ad economisti statunitensi (secondi gli inglesi) e una sola volta (nel 1985) e’ stato assegnato ad un italiano, Franco Modigliani.
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E solo una volta ad una donna: fu nel 2009 l’economista americana Elinor Ostrom a essere premiata. Anche quest’anno sono in ‘pole’ economisti inglesi o americani, ma la novita’ potrebbe essere che ad essere premiata sia – per la seconda volta – una donna, anzi piu’ d’una: e sarebbe, questa, davvero una notizia visto che da piu’ parti e’ stato lamentato il fatto che il gentil sesso non abbia mai ottenuto un riconoscimento del genere.
Secondo Hubert Fromlet, professore svedese ed ‘esperto’ di Nobel, se tra gli anni Ottanta e Novanta la ricerca in campo economico era esclusivo appannaggio degli uomini, sarebbe ora tempo di cambiare aria visto gli importanti progressi ottenuti dalle varie ‘cervellone’ negli ultimi decenni.
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Secondo le consuete previsioni della vigilia, potrebbero quindi ambire ad avere il prestigioso premio le economiste Anne Krueger degli Stati Uniti per il suo lavoro sul commercio internazionale, l’americana cubana Carmen Reinhart per il suo lavoro sul debito pubblico e la crescita, e l’economista francese degli aiuti allo sviluppo Esther Duflo.
Tre le donne papabili: da Stannford, Chicago e Mit
Anche l’anno scorso, tra i papabili vincitori, c’erano tre donne: Susan Athey (Universita’ di Stanford), Marianne Bertrand (Chicago) Ester Duflo (MIT), che hanno spaziato dai piu’ diversi campi, dal mercato del lavoro alla ricerca in campo tecnologico. Non e’ escluso che a sorpresa vengano invece premiate in questa edizione. (AGI)