L’azienda francese smentisce la presenza di un software truffa simile a quello della concorrente tedesca. Crollo in Borsa, il titolo perde a Parigi 2 miliardi di euro in poche ore.
Gli investigatori antifrode francesi hanno fatto perquisizioni in “diversi siti” di Renault la scorsa settimana. Lo ha riferito un funzionario del sindacato Florent Grimaldi a Reuters, confermando informazioni riportate in precedenza da France Presse. Grimaldi ha precisato che “il management non ha confermato che il caso riguarda le emissioni di ossidi di azoto, ma visti i settori che sono stati perquisiti ipotizziamo che possa essere legato a questo”.
Le indagini delle autorità francesi dopo lo scandalo emissioni che ha colpito Volkswagen negli Usa “non hanno rivelato la presenza di un software truffa” nei veicoli Renault, ma la Direzione generale per Energia e clima ha deciso di condurre “ulteriori indagini su documenti e parti”. Lo riferisce in una nota la casa automobilistica francese, sottolineando che i team di Renault “collaborano pienamente” con le investigazioni in corso sui livelli di emissione. Stamattina il titolo di Renault è crollato del 20% dopo la notizia di perquisizioni nelle sue sedi legate a una presunta frode sulle emissioni.
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L’incubo Volkswagen torna a turbare il sonno dei produttori europei di automobili.
A cadere sotto i colpi dello scandalo delle emissioni che qualche mese fa ha travolto il colosso tedesco è questa volta Renault.
Il titolo del produttore francese sta registrando a Parigi la peggior perdita degli ultimi 17 anni, perdita che ha mandato in fumo 2 miliardi di euro di capitalizzazione.
Secondo quanto riferito da un sindacato, le autorità anti frode francesi avrebbero visitato alcuni impianti Renault dove si conducono test sugli standard e certificazioni sul motore, sequestrando alcuni computer.
Un rappresentante del sindacato CFDT ha dichiarato all’AFP che proprio ieri il management era stato interpellato sulla questione delle emissioni, senza però fornire risposte.
Fonte: Teleborsa