La tesi della Russia: “Esploso arsenale chimico dei ribelli” – Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, ha detto che le attività militari russe hanno registrato martedì un attacco delle forze aeree siriane su depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia orientale della città di Khan Sheikhoun. Le autorità di Mosca hanno poi aggiunto che armi chimiche prodotte dalla fabbrica sono state utilizzati in Iraq e lo stesso tipo di arsenale era stato utilizzato in precedenza dai ribelli ad Aleppo, dove si erano riscontrate sintomatologie simili a quelle osservate a Khan Sheikhoun.
Siria, Assad bombarda i civili con gas tossici: 72 morti, decine di bambini – VIDEO
Trump: “Attacco ha cambiato il mio atteggiamento verso Assad” – “Non è credibile la versione della Russia”. Così un alto funzionario della Casa Bianca, aggiungendo che gli Stati Uniti continuano a credere che il governo siriano sia responsabile dell’attacco con armi chimiche. Dal canto suo il presidente americano Donald Trump ha parlato di attacco “inaccettabile”- “Quello che ho visto su bambini e neonati ha avuto un grande impatto su di me e ha cambiato il mio atteggiamento verso la Siria e Assad”.
Msf: sintomi da esposizione a sostanze chimiche – Una equipe medica di Medici senza frontiere che ha supportato il dipartimento d’urgenza dell’ospedale di Bab Al Hawa ha confermato che i sintomi dei pazienti sono coerenti con l’esposizione ad agenti neurotossici come il gas sarin. Numerose vittime dell’attacco di Khan Sheikhoun sono state portate all’ospedale di Bab Al Hawa. Otto pazienti hanno mostrato sintomi coerenti con l`esposizione ad agenti neurotossici come il gas sarin o composti simili: pupille contratte, spasmi muscolari, defecazione involontaria. MSF ha fornito farmaci e antidoti per trattare i pazienti e ha fornito indumenti protettivi allo staff medico del pronto soccorso dell`ospedale. I membri di MSF sono riusciti anche a visitare altre strutture che stavano trattando pazienti colpiti dall’attacco e hanno riscontrato che le vittime avevano un odore di candeggina, che suggerisce una loro esposizione al cloro.
Damasco nega attacco con gas tossici: “Accuse false” – Il comando generale delle forze armate siriane “smentisce categoricamente” di avere compiuto un attacco chimico a Khan Sheikhun. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’agenzia governativa Sana. Le forze armate “non hanno e non useranno mai questi materiali in nessun luogo o momento”, si legge ancora nella nota, in cui si afferma che lo stesso comando generale “ritiene responsabili per l’uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci”.
Il vescovo di Aleppo: “Strage non compiuta dal governo” – “In questa situazione così frammentata, con tanti interessi e attori in gioco, è difficile poter essere sicuri al cento per cento di come stanno le cose. Ma per quello che conosciamo in base alle nostre esperienze, non riesco proprio a immaginare che il governo siriano sia così sprovveduto e ignorante da poter fare degli errori così madornali”. Così il vescovo siriano Antoine Audo, alla guida della diocesi caldea di Aleppo.
Cremlino: “Continuiamo a sostenere Assad” – E intanto Mosca precisa che continuerà a sostenere il regime di Damasco. “La Russia e le sue forze armate continuano l’operazione per sostenere la campagna antiterroristica per la liberazione del Paese svolta dalle forze armate della Repubblica araba siriana”, ha affermato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Inoltre il ministero degli Esteri russo ha bollato i resoconti sull’attacco chimico a Idlib, in Siria, come “fake”.
Ankara a Mosca e Teheran: “Tregua a forte rischio” – Ma la Turchia alza i toni e ritiene che l’attacco chimico sia stato compiuto dall’aviazione del regime siriano. Ankara, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri turco, Huseyin Muftuoglu, ha “portato all’attenzione” delle ambasciate di Russia e Iran che si tratta di “una violazione molto grave degli accordi per il cessate il fuoco”, ricordando “le responsabilità degli altri due Paesi garanti” della tregua di Astana e spiegando che “violazioni del genere mettono estremamente a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco”.
Mosca respinge la bozza di risoluzione Onu – Il presidente siriano Bashar al Assad deve “cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell’attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche”. E’ quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna. Mosca, però, “rigetta in modo categorico” la bozza di risoluzione.
Francia: “Siamo di fronte a crimini di guerra” – “Stiamo parlando di crimini di guerra, crimini di guerra con armi chimiche”: lo ha detto l’ambasciatore francese all’Onu, Francois Delattre, a margine della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria. “Siamo chiari – ha aggiunto – l’attacco nella provincia di Idlib è avvenuto in una zona dove operano l’esercito e l’aviazione siriana”.
Papa: “Ferma deplorazione, strage inaccettabile” – “Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria, faccio appello – ha detto il Papa circa la strage di Idlib – alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra”. Il Pontefice ha espresso “ferma deplorazione per l’inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini”.
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Il vice ministro degli esteri siriano, citato dalla tv panaraba filo-iraniana al Mayadin, ha accusato oggi la Gran Bretagna, la Francia, la Turchia e l’Arabia Saudita di essere responsabili, assieme ai qaidisti siriani, del presunto attacco chimico avvenuto ieri nella Siria centrale e nel quale sono morte oltre 70 persone tra cui venti minori.
Miqdad ha inoltre affermato che «alcune settimane fa il governo siriano ha fornito all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche le informazioni che l’ala siriana di al Qaida aveva introdotto sostanze tossiche in Siria».
Ankara a Mosca e Teheran: «Tregua a forte rischio»
«Dopo l’attacco chimico compiuto ieri dall’aviazione del regime siriano nella città di Khan Sheykhun a Idlib», la Turchia ha «portato all’attenzione» delle ambasciate di Russia e Iran ad Ankara che si tratta di «una violazione molto grave degli accordi per il cessate il fuoco», ricordando «le responsabilità degli altri due Paesi garanti» della tregua di Astana e spiegando che «violazioni del genere mettono estremamente a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco». Lo fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri di Ankara, Huseyin Muftuoglu.
Cremlino: «Continueremo a sostenere Assad»
Il Cremlino rileva che la Russia continuerà a sostenere le azioni delle autorità siriane nella lotta al terrorismo, nonostante la condanna dell’occidente al regime di Damasco per il presunto attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib.
Rispondendo a una domanda sul futuro sostegno di Mosca al presidente Bashar al-Assad, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto: «La Russia e le sue forse armate continueranno le operazioni per sostenere le azioni anti-terrorismo per liberare il paese, condotte dalle forze armate della repubblica araba siriana».
Alla richiesta di dominare le accuse degli Stati Uniti e di diversi paesi occidentali all’attacco con gas tossici di ieri, Peskov ha risposto di non avere nulla da aggiungere a quanto già dichiarato dal ministero della Difesa, secondo il quale le forze di Damasco hanno colpito un magazzino dei ribelli contenta sostanze chimiche.