Starbucks spende 1,3 miliardi di dollari per conquistare la Cina

Ricomprato il 50% della sua joint venture e liquidati i soci: l'obiettivo è avere 5mila punti vendita entro il 2021.

Operazione monstre per Starbucks, che ha deciso di acquistare il 50% della sua joint venture cinese per 1,3 miliardi di dollari. Si tratta dell’operazione più onerosa nella storia del gruppo statunitense. Il colosso delle caffetterie rileverà la quota attualmente detenuta dai suoi partner di Taiwan President Chain Store e Uni-President Enterprises, assumendo il controllo totalitario su circa 1.300 punti vendita distribuiti tra Shanghai e le province di Jiangsu e Zhejiang.

Starbucks conta di raddoppiare la sua presenza in Cina entro il 2021, passando a circa 5mila punti vendita contro gli attuali 2.800 distribuiti in 130 città. “Unificare le attività di Starbucks in Cina in una struttura guidata al 100% dal gruppo segna un rafforzamento del nostro impegno su questo mercato”, ha commentato il ceo del gruppo di Seattle, Kevin Johnson. Parallelamente all’acquisizione cinese, Starbucks ha ceduto a President Chain Store e Uni-President Enterprises il suo 50% delle attività taiwanesi della Jv. Sull’isola si contano circa 400 caffè.

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