Tedeschi short sull’euro, lo danno a 0,85

Crollo entro fine anno, secondo gli analisti di Deutsche Bank. Per via della doppia mossa parallela a dicembre: Federal Reserve (rialzo tassi) e Bce (calo tassi). Parità o …

Crollo entro fine anno, secondo gli analisti di Deutsche Bank. Per via della doppia mossa parallela a dicembre: Federal Reserve (rialzo tassi) e Bce (calo tassi).

Parità o non parità entro fine anno. Questo il dilemma che attanaglia analisti ed esperti sui destini del cambio euro-dollaro. La discesa della vigilia in area 1,05 ha rinfocolato il dibattito: il cross sta testando il minimo dello scorso marzo e ad avviso dei graficisti una violenta rottura al ribasso di questo supporto potrebbe innescare una nuova gamba verso il livello psicologico di quota 1.

La previsione non è comunque così scontata: il mercato è sicuramente orientato a favore del dollaro, ma nel breve la pressione di vendite sull’euro è stata molto forte. Quindi non sono da escludere rimbalzi. I dubbi potrebbero essere sciolti a breve perché dicembre sarà un mese ricchissimo di appuntamenti-chiave. La combinazione del meeting della Banca Centrale Europea e della testimonianza del Governatore Fed Janet Yellen al Congresso degli Stati Uniti, oltre che la pubblicazione del dato sui senza lavoro Usa tra il 3 e il 4 dicembre, sarà un passaggio chiave per capire la direzionalità del mercato valutario. Il 16 dicembre verrà poi resa nota la decisione del Fomc della Fed: tutto depone a favore del primo rialzo dei tassi dopo 9 anni, alla luce anche degli ultimi dati macro.

ESPERTI DIVISI

Secondo altri osservatori un ulteriore rafforzamento del dollaro non è scontato: il biglietto verde è già molto caro e molti eventi sono stati già prezzati dal mercato. La volatilità sarà quindi la variabile chiave che accompagnerà il mercato valutario in concomitanza con gli eventi in calendario a dicembre. Ci sono poi altre componenti da non sottovalutare. «Il rischio liquidità per la fine dell’anno – sottolinea David Rodriguez, quantitative strategist Fxcm – è già di per sé significativo, ma è acuito indubbiamente da un calendario economico piuttosto ricco di eventi che può amplificarne notevolmente gli effetti».

Secondo gli esperti di Deutsche Bank, l’euro potrebbe scendere sotto la parità con il dollaro già entro fine anno se la Bce nella riunione del 3 dicembre deciderà effettivamente un ulteriore allentamento della politica monetaria e la Riserva Federale negli Usa, invece, varerà la prima stretta del dopo-crisi il 16 dicembre. Per il 2016 la previsione di Ulrich Stephan, numero uno della strategia di investimento per la clientela privata e le imprese di Deutsche Bank, è di un euro avviato a mettere alla prova il minimo storico di 0,85 dollari mentre per fine 2016 la valuta unica dovrebbe attestarsi intorno a 0,90 dollari.

Più prudente Hans Bevers, senior economist Petercam Iam, secondo il quale un ulteriore rafforzamento del dollaro non deve essere dato per scontato. Infatti, ci sono molte ragioni per cui serve prudenza nel valutare continui apprezzamenti del biglietto verde. «La maggior parte degli eventi, se non tutti – sottolinea Bevers – sono già prezzati dai mercati». Insomma, i mercati valutari avrebbero già incorporato la divergenza tra i percorsi di politica monetaria di Fed e Bce. «Il dollaro – continua Bevers – è già molto costoso rispetto all’euro. Secondo lo standard della parità del potere di acquisto (FPP), un metodo di valutazione per il lungo termine, il dollaro inizia a sembrare costoso».

di Andrea Gennai

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da Il Sole 24 Ore

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