La corsa di Uber sembrava inarrestabile, eppure esiste un’alternativa più che concreta nel settore dei trasporti. Si chiama Grab, è una compagnia jugoslava e ci puntano forte gli investitori asiatici, tanto da far levitare il suo valore fino a 6 miliardi di dollari.
Questa accelerata è frutto soprattutto dell’ultima iniezione di capitale fresco da parte degli investitori, circa 2,5 miliardi di dollari. Le quote principali di capitalizzazione arrivano dal Giappone e Cina, con Didi Chuxing, e dalla SoftBank del Giappone, che ha realizzato il più grande investimento in una startup tecnologica nel Sud-Est asiatico.
Questa nuova linfa permetterà di raggiungere quota 600 milioni tra passeggeri e autisti, staccando la più conosciuta Uber, secondo un’analisi riportata anche dal “Financial Times”.
L’aggressività con la quale Grab sta conquistando porzioni rilevanti di mercato asiatico l’ha portata a far sentire la propria presenza in 55 città, 20 in più rispetto Uber, in una regione composta da 10 aree che si estendono dal Myanmar sino all’arcipelago filippino. Stiamo parlando del 95% del mercato dei “taxi terziari” e il 71% delle corse private nella regione, con quasi 3 milioni di giri giornalieri.
Uno studio comune Google-Temasek, investitore dello Stato di Singapore, pubblicato lo scorso anno prevede che il mercato dei trasporti passeggeri nel sud-est asiatico crescerà da un fatturato di 2,5 miliardi di dollari nel 2015 a 13,1 entro il 2025. Un piatto molto ricco, su cui è già partita una massiccia competizione per metterci le mani sopra.