Donald Trump su Twitter sferra un attacco ad una nota coppia di ‘mezzibusti’ della tv americana, Mika Brzezinski e Joe Scarborough, che conducono il popolare programma ‘Morning Joe’ su Msnbc, con commenti apparentemente in risposta a critiche espresse dai due giornalisti nei suoi confronti.
Trump parla dei due come “matta” e “psicopatico” facendo poi riferimento in particolare al quoziente di intelligenza e all’aspetto fisico della conduttrice. “Ho sentito che @Morning Joe con i suoi bassi ascolti parla male di me (non lo guardo più).
Allora come mai matta Mika con basso Q.I., insieme con psycho Joe, vennero a Mar-a-Lago per tre sere di seguito attorno a Capodanno e insistettero per unirsi a me.
Lei sanguinava tremendamente in seguito ad un lifting del viso. Dissi di no!”, si legge nei tweet.
Intervistata su Fox News la vice portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders ha detto: il presidente Usa “risponde al fuoco con il fuoco”. (Ansa)
Il «caso Mika» tiene banco sui media e a Capitol Hill, la sede del Congresso. Giovedì 29 giugno, poco prima delle 9, Donald Trump si affaccia su Twitter e attacca con durezza la giornalista Mika Brzezinski, conduttrice di «Morning Joe» sul canale Msnbc, insieme con il suo collega e fidanzato Joe Scarborough.
Trump investito dalle critiche
«Ho appena sentito il più che mediocre show Morning Joe parlare male di me (non guardatelo più). Come è precipitata Mika, una pazza e con un basso quoziente di intelligenza, insieme con “Psycho” Joe», scrive Trump. Ma il peggio deve ancora venire: Mika «arrivò a Mar-a-Lago 3 notti prima di capodanno e insistette per unirsi a noi. Sanguinava malamente per un’operazione di lifting in faccia. Io dissi no!». Da ventiquattr’ore Trump è investito dalle critiche sui Social e in tv. Mika Brzezinski e Joe Scarborough ora accusano il presidente di aver esercitato pressioni perché «Morning Joe» tenesse una linea più morbida verso la Casa Bianca. I due giornalisti hanno raccontato che diversi consiglieri del presidente avrebbero avvertiti che il tabloid «National Enquirer» stava per pubblicare un articolo scandalistico su di loro. Trump ha smentito ancora una volta con un tweet, ribaltando la versione dei fatti: «mi hanno chiamato loro per fermare il National Enquirer. Ho detto no!» . Chi lo difende, come la moglie Melania e la portavoce Sarah Huckabee Sanders, parla di «legittima difesa». Lo show «Morning Joe» è politicamente feroce con il presidente e la stessa Mika aveva scatenato la rabbiosa reazione di Trump con queste parole: «mente ogni giorno e sta distruggendo il Paese».
Lo scontro Casa Bianca – media
Lo scontro tra la maggior parte dei media e Casa Bianca è al massimo storico ormai da diverse settimane. Lo staff di Trump accusa «i produttori di fake news» di voler rovesciare un presidente legittimamente eletto. I giornalisti della Cnn, del New York Times, del Washington Post, eccetera replicano che Trump non risponde alle domande e sta restringendo gli spazi per fare informazione. Ma i tweet su Mika, figlia di Zbigniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, hanno fatto ripiombare il Paese nel momento più tossico della campagna elettorale. Quando Trump insultava un’altra giornalista televisiva Megyn Kelly o la candidata alle primarie Carly Fiorina.
Cresce l’indignazione dei repubblicani
L’imbarazzo comincia a diventare un fattore politico. Le tv hanno fatto il giro di Capitol Hill, dove al Senato i repubblicani stanno cercando un difficile compromesso sulla riforma sanitaria. Non ci sono ancora i voti per approvare la nuova versione dell’Obamacare proposta dalla leadership repubblicana. In compenso aumentano i senatori e le senatrici del Grand Old Party indignati dal comportamento del presidente. Ecco un piccolo elenco solo di coloro che si sono pubblicamente esposti nelle ultime ore: Susan Collins, repubblicana moderata del Maine; Lisa Murkowski dell’Alaska; Ben Sasse, del Nebraska; James Lankford dell’Oklahoma. Ma c’è chi prende le distanze anche nello schieramento mediatico vicino al presidente. «Era proprio necessario?» si è chiesto l’anchor Bill Hemmer di Fox News e Brit Hume, analista politico dello stesso canale, ha definito «assurdo» il linguaggio del presidente. Non bastava la Russia, ora anche Mika. E Trump resta sotto assedio.
Fonte: Corriere della Sera
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non molla e continua a twittare, contro i media e contro il programma ‘Morning Joe’ con attacchi ai suoi conduttori che proseguono per il terzo giorno consecutivo.
“Joe Scarborough il pazzo e Mika stupida come un sasso non sono cattive persone, ma il loro programma dai bassi ascolti e’ dominato dai loro capi alla Nbc. Che peccato!”. Si legge in un messaggio pubblicato pochi minuti fa.
Poco prima Trump si era scagliato contro la Cnn: “Sono estremamente contento di vedere che @CNN e’ stata finalmente smascherata come #FakeNews e giornalismo spazzatura. Finalmente!”. (Ansa)
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Non si ferma la furia di Trump contro la CNN e il presidente Usa torna su Twitter per attaccare il network tv con un video e l’hashtag “FraudNewsCnn #FNN (#NotizieTruffaCnn) (VEDI VIDEO QUI SOPRA, DOPO IL SECONDO PARAGRAFO).
Nelle immagini si vede il tycoon che a margine di un ring mette ko un uomo il cui volto viene coperto dal logo della Cnn. Per realizzarlo pare siano state usate immagini di repertorio risalenti al 2007 quando Trump – che in passato era comparso in uno show di wrestling – fece finta di mettere ko Vine McMahon, il Ceo della WWE (World Wrestling Entertainment, Inc) la società che gestisce il wrestling professionista in Usa.
E’ la prima volta che Trump pubblica un video sul suo account Twitter (si tratta di un gif, un’immagine animata) mentre conia anche l’acronimo FNN, con evidente riferimento a ‘Fraud News’, ovvero notizie truffa.
“E’ un giorno triste quando il presidente Usa incoraggia la violenza contro i reporter”, replica la Cnn. “Invece di prepararsi per il prossimo viaggio in Europa assume atteggiamenti infantili”. (Ansa)
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Non si ferma la furia di Trump contro la CNN e il presidente degli Stati Uniti torna su Twitter per attaccare il network tv con un video e l’hashtag «FraudNewsCnn #FNN (#NotizieTruffaCnn). Nelle immagini si vede il tycoon che a margine di un ring mette Ko un uomo il cui volto viene coperto dal logo della CNN. Per realizzarlo pare siano state utilizzate immagini di repertorio risalenti al 2007 quando Trump – che in passato era comparso in uno show di wrestling – fece finta di mettere ko Vine McMahon, il Ceo della WWE (World Wrestling Entertainment, Inc) la società che gestisce il wrestling professionista in Usa. È la prima volta che Trump pubblica un video sul suo account Twitter (si tratta di un gif, un’immagine animata) mentre conia anche l’acronimo FNN, con evidente riferimento a `Fraud News´, ovvero notizie truffa.
LA REPLICA DELLA CNN
«È un giorno triste quando il presidente degli Stati Uniti incoraggia la violenza contro i reporter». È la reazione della Cnn al video in cui il presidente manda ko un uomo con il volto coperto dal logo del network. «Invece di prepararsi per il prossimo viaggio in Europa e l’incontro con Putin – continua la Cnn nella sua reazione – assume atteggiamenti infantili non all’altezza del suo ruolo. Noi continueremo a fare il nostro lavoro. Lui dovrebbe cominciare a fare il suo».
L’EX PORTAVOCE DI BUSH
«Per alcuni sarà divertente. Io lo trovo di pessimo gusto. Non mi è mai dispiaciuta una buona battaglia con la stampa. È parte della nostra democrazia avere opinioni diverse. Ma questo è troppo». Questo su Twitter il commento di Ari Fleischer, che fu il portavoce di George W. Bush dal 2001 al 2003, dopo il video postato sul sito di microblogging dal Presidente Trump. Convinto che «non succederà», Fleischer, sempre su Twitter, ha invitato a un «reset» nei rapporti tra presidente e media: «La stampa farebbe bene a essere più gentile con Trump, ma Trump dovrebbe abbassare i toni».
nerio
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“De gustibus non est disputandum”
Consuelo
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Harold Pinter, premio Nobel per la letteratura 2005
Consuelo
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Da ciò che lei scrive arguisco che poco le interessa conoscere la verità, verità a cui tutti dovrebbero tendere, indipendentemente dall’imputato e questo, a mio modesto avviso, è grave.
belfagor
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Consuelo
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La Corte Suprema USA ha ammesso il Travel Ban di Trump . Nessuna discriminazione per i musulmani. Il travel ban riguardava le persone provenienti da Sudan, Siria, Iran, Libia, Somalia e Yemen e sospendeva per 120 giorni anche il programma di accoglienza dei rifugiati.
Tanto per non essere fraintesa.
Il personaggio Trump non rientra nelle mie simpatie, ma ciò non mi impedisce di notare che le smentite a certi articoli, non vengano date.
Consuelo
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La CNN licenzia tre giornalisti per aver manipolato e pubblicato notizie false riguardanti il RussiaGate. Uno dei giornalisti dimessi (o dismessi)è il premio Pulitzer ERIC LICHTBLAU (ex New York Times) . Un premio Pulitzer che viene obbligato a dimettersi non è cosa da tutti i giorni !
Gli altri due sono: Thomas Frank, che aveva lavorato come giornalista embedded nella guerra in Iraq e Lex Haris, capo dell’unità investigativa.