Dopo essere stato scagionato dall’accusa di omicidio, Robert Rialmo fa causa alla famiglia del ragazzo per le “pressioni emotive” subite. L’agente scaricò 6 colpi sul ragazzo che brandiva una mazza da baseball.
Oltre il danno, la beffa: Robert Rialmo, il poliziotto bianco che l’anno scorso uccise il 19enne nero Quintonio LeGrier, ha denunciato la famiglia della vittima per aver subito stress in seguito alle “pressioni emotive” subite per l’eco della notizia. Per questo ha chiesto 10 milioni di dollari di danni. Per il suo avvocato, l’iniziativa è importante in questo momento per mandare il messaggio che gli agenti “non sono obiettivo di attacchi” e “soffrono danni come chiunque altro”. Dall’altra parte, il legale del padre del giovane, Antonio LeGrier, ha denunciato “il nuovo punto basso raggiunto dal dipartimento di polizia di Chicago: prima sparano e poi fanno causa”.
Rialmo era intervenuto il 26 dicembre dell’anno scorso in seguito a una chiamata per una lite in corso tra il giovane LeGrier e il padre. Una volta arrivato di fronte all’abitazione, aveva visto il 19enne venire verso di lui con una mazza da baseball in mano. Secondo la sua testimonianza, aveva chiesto al ragazzo di lasciarla ma quello non l’aveva fatto e gli aveva quindi sparato contro 6 colpi, uccidendolo. Aprendo il fuoco, aveva accidentalmente colpito a morte anche una vicina del ragazzo, la 55enne Bettie Jones, madre di 5 figli.
“Il fatto che le azioni di LeGrier hanno costretto l’agente Rialmo a mettere fine alla vita di LeGrier e accidentalmente a quella dell’innocente Bettie Jones ha causato e continuerà a causare, all’agente la sofferenza di un fortissimo trauma emotivo”, si legge nella denuncia del poliziotto. Una tesi fortemente contrastata dall’avvocato della vittima, secondo cui il poliziotto si trovava ad almeno 6-9 metri dal giovane quando aveva sparato. Inoltre, ha sottolineato, non si spiega la ragione per cui il 19enne avrebbe dovuto essere una minaccia per l’agente se era stato proprio lui a chiedere l’intervento della polizia.