Quando gli viene chiesto quali politiche gli Stati Uniti dovrebbero perseguire per quanto riguarda la Corea del Nord, gli americani si sono divisi in base alle loro opinioni, che dipendono in parte dal sapere dove si trova il paese. Si tratta dell’ennesima conferma di come le democrazie attuali, quella della superpotenza al primo posto, diano la cittadinanza a individui di assoluta ignoranza che tuttavia esprimono opinioni e sopratutto votano.
La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico a medio raggio domenica scorsa e la Casa Bianca ha chiesto a “tutte le nazioni” di far approcare sanzioni più severe contro Pyongyang.
Un esperimento guidato da Kyle Dropp di Morning Consult dal 27 al 29 aprile, condotto su richiesta del New York Times, mostra che gli intervistati che possono identificare correttamente la Corea del Nord tendono a considerare strategie diplomatiche e non militari più favorevolmente di coloro che non sono in grado di identificare il paese asiatico sulla mappa del globo.
Queste strategie prevedevano l’imposizione di ulteriori sanzioni economiche, aumentando la pressione sulla Cina per influenzare la Corea del Nord, e inoltre condurre attacchi informatici contro obiettivi militari in Corea del Nord.
I rispondenti hanno anche giudicato l’impegno militare diretto – in particolare, l’invio di truppe terrestri – in modo molto meno favorevole rispetto a coloro che non hanno saputo individuare la Corea del Nord sul globo.
In totale solo il 36% degli americani, stando ai risultati del sondaggio di Morning Consult effettuato con 1746 americani adulti, sa dove sta la Nord Corea.