L’ex ministro delle Finanze della Grecia chiede che Marine Le Pen sia sconfitta. “Il Fronte Nazionale rappresenta un pericolo, perché alimenta un progetto anti-democratico e sociale di regressione che pone la disuguaglianza tra gli uomini al centro del suo programma”.
Tramite un articolo pubblicato su Mediapart, il Movimento per la democrazia in Europa DiEM25, creato nel 2015 da Yanis Varoufakis – l’ex ministro delle Finanze della Grecia estromesso dal premier Tsipras perche’ troppo di sinistra e troppo anti-Ue – ha invitato i francesi a votare per Emmanuel Macron, soprattutto per un motivo: una vittoria di Marine Le Pen sarebbe “pericolosa”.
Varoufakis spiega che l’appello “non è affatto un impegno a favore del progetto proposto” dal candidato centrista, ma ha l’obiettivo di bloccare l’estrema destra.
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Il testo pubblicato specifica che un dibattito si è svolto all’interno del partito DiEM25. Il partito ha ricordato che nel mese di febbraio aveva chiamato Benoit Hamon, Jean-Luc Mélenchon e Yannick Jadot a “far convergere i loro programmi e unirsi per garantire che uno di loro potesse essere presente al secondo turno”.
In assenza di un candidato della sinistra al secondo turno, “DiEM25 chiama gli elettori che sono vicini ai loro valori e che hanno votato a sinistra per il candidato progressista anti-austerity, a fare di tutto al fine di impedire la vittoria di Marine Le Pen (Fronte Nazionale), il candidato di estrema destra xenofoba e anti-democratica, membro di spicco del nazionalismo internazionale che stiamo combattendo ovunque”.
Il movimento di Yanis Varoufakis spiega che non è d’accordo con il programma di Emmanuel Macron.
Mercati: è come se Macron avesse già vinto. Vendite su bund e Treasury. Buy sui Btp
“Siamo consapevoli dei pericoli del programma di Emmanuel Macron per l’equilibrio sociale, e siamo fortemente in disaccordo con il suo progetto per l’Europa e la zona euro, che servirà solo a prolungare e aggravare la situazione disastrosa dell’Unione Europea. Tuttavia, queste politiche possono essere combattute democraticamente all’interno delle istituzioni e con le lotte collettive”.
Il DiEM25 si oppone quindi al progetto di Marine Le Pen, che considera pericoloso.
“Il Fronte Nazionale rappresenta un ulteriore pericolo, perché alimenta un progetto anti-democratico e sociale di regressione che pone la disuguaglianza tra gli uomini al centro del suo programma. Le politiche discriminatorie di Marine Le Pen sono seriamente pregiudizievoli per la convivenza tra le diverse culture nel nostro paese e rimettono in discussione i diritti acquisiti attraverso lunghi anni di lotta, come i diritti delle donne, LGBT, il diritto di associazione e la libertà di espressione”.
peter pan
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Elmoamf
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Si hai ragione. Ho estrapolato una frase dal tuo intervento.
Non era mia intenzione però trattarla fuori dal contesto in cui l’avevi inserita semmai mi è servita come spunto per stuzzicare la tua ed altrui opinione sul tema.
La radicalizzazione del consenso pro o contro un obiettivo è spesso infatti figlia più di una cieca tifoseria da stadio che frutto di un’accorta e articolata riflessione.
Per chiarirti il mio pensiero in merito a quel che ho definito “Status Quo” ti riporto un breve pensiero scritto qualche hanno fa… breve naturalmente si fa per dire!
Grazie comunque per sopportarmi sempre nonostante i miei panegirici e voli pindarici… e mi spiace di averti causato un mal di testa… il mio limite (come continuo a sottolineare instancabilmente) è quello di essere tanto prolisso quanto ermetico nello scrivere e di non saperlo fare in altro modo… Sigh!!!
Qui di seguito il pezzo di cui ti parlavo e che spero serva a precisare la mia posizione sull’argomento Europa/Euro/Globalizzazione.
Una società fondata sul lavoro
Disoccupazione e salute mentale.
(12 giugno 2014)
“Diversi studi condotti da ricercatori europei ed americani hanno cercato di analizzare e misurare gli effetti e le conseguenze che prolungati periodi di disoccupazione possono produrre sulla capacità degli individui di interagire con la società.
Spesso, infatti, il termine disoccupazione è legato a problematiche strettamente di ordine economico che tendono inconsciamente ad escludere questioni ben più profonde di natura psico-sociale.
L’approccio degli osservatori sovente s’incentra su quelle tematiche e politiche d’intervento che pongono al centro della discussione le insufficienze o inefficienze dell’apparato burocratico-amministrativo-produttivo. Un approccio che pone nel mirino obiettivi piuttosto pragmatici ed utilitaristici, a volte cinicamente crudeli, rispetto a quella società sulla quale si vorrebbe incidere positivamente.
Una prova di come i “riflessi” umani tendono ad affievolirsi conducendo gli individui verso stati emotivo-depressivi ed involutivi che inevitabilmente riducono i margini di reazione e partecipazione degli stessi alla vita sociale, ci è dato da un recente sondaggio effettuato negli US dall’Istituto Gallup.
Un sondaggio che mette in risalto le evidenti correlazioni tra periodi di lunga inattività lavorativa e trattamenti psicologici per sintomi da depressione.
Non si tratta, in fondo, di una mera casistica numerica sulla quale eventualmente pianificare operazioni chirurgiche di stampo sanitario od assistenziale ne tantomeno di un fenomeno da liquidare con il tentativo tampone di provvedimenti emergenziali.
Ogni decisione assunta, ogni provvedimento adottato, ogni azione intrapresa, ogni giurisdizione esercitata dovrebbe convergere su una diversa interpretazione “emergenziale”.
L’emergenza lavoro non è solo un emergenza economica ma una concezione dell’essere e della propria esistenza all’interno della società.
La banalizzazione del problema “lavoro” come un evento di tipo causale connesso ad una disfunzione settoriale o generale del “mercato” si rivela essere funzionale più ad una volgarizzazione culturale che ad un’elevazione esistenziale.
Assistiamo ormai inermi ad un processo virale di “bastardizzazione” degenerativa e generazionale in cui l’individuo viene progressivamente privato della propria dignità esistenziale: nell’intimo come persona e nella comunità come essere sociale.
“Per tutta la vita, il tuo lavoro definisce chi sei”!
Questa frase pronunciata da un “espulso” dal mondo del lavoro americano si sposa fedelmente con la seguente: “All’improvviso tutto è andato e non si ha sa più per cosa poter essere orgogliosi”!
Un programma californiano di recupero per disoccupati di lunga durata, professionisti che vogliano intraprendere” corsi di aggiornamento” per entrare in contatto con nuove opportunità di carriera, cerca di riavvicinare gli “espulsi” all’interno del circolo esistenziale:
“Are you a professional who is out of a job? Many motivated and highly qualified individuals who have unexpectedly found themselves out of work are networking through Experience Unlimited “job clubs” to find new employment opportunities. The Employment Development Department’s (EDD) Experience Unlimited services are available at select locations throughout the State. A wide range of professional, technical, and managerial job seekers participate in these voluntary, networking groups to lend one another job hunting assistance and direction. There are no fees for either job seekers or employers.”
Francamente non basta!
Non basta creare una rete di contatti, far leva sulle opportunità di crescita, sulle aspettative di guadagno o sulle prospettive di sopravvivenza.
Una comunità che miri a prospettive di miglioramento serio della propria qualità di vita deve porsi altri e più alti obiettivi.
E’ chiaro che (dal mio personale punto di vista) l’articolo primo della Costituzione italiana che si richiama imprescindibilmente ad una entità istituzionale fondata sul lavoro… fosse stato scritto per evocare un’ideale la cui realizzazione fosse una ricerca continua della realizzazione stessa dell’essere umano nella sua forma individuale e geneticamente sociale.
Lo sviluppo dell’intera Costituzione italiana, nei suoi principi fondamentali, è una ricerca continua verso l’attenzione sulla centralità dell’uomo e della sua comunità d’appartenenza.
Una centralità che pone le istituzioni al servizio della sua realizzazione e non al servizio della realizzazione del mercato. In completa antitesi con quanto oggi propugnato diversamente dal verbo “sovrannazionalista”.
Tale termine (probabilmente di personale nuova formulazione) si contrappone pertanto ed inevitabilmente al termine “sovranista” che pone al centro del dibattito una diversa questione: la questione della preminenza del popolo rispetto alla deriva demagogica del mercato.
La seconda s’attende probabilmente numeri diversamente ed in contrapposizione dalla prima che auspicabilmente presupporrebbe la tutela dei diritti e delle identità delle persone.
Il termine sovranista, a parer mio, non dovrebbe infatti infrangersi in contraddizioni, rivendicazioni od accuse di stampo nazionalistico, spesso “falsamente” evocate per creare fobiche ed assurde reazioni antagoniste.
Non è la “separazione” che anima il sovranista, bensì la coesione e l’unione che si esprime nella comunione d’intenti, nella comunità e nella comune appartenenza…”
peter pan
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Caro Elmoamf…. eh! no eh! tu non puoi farmi lo scherzetto di extrapolare un pezzo di frase scritta da me e poi elucubrarci sopra a tuo piacimento! Eh! no! La frase non era “vuoi che vogliono….” ma ben articolata come sequenza successiva ad un altra “vuoi perchè fanno arrivare…. ecc. ecc.”. Credo sia inutile arguire che il “vuoi che” fa parte del linguaggio scritto e parlato….
Già io nei tuoi confronti mi sento come il Rag. Fantozzi nei confronti dei suoi megacapi (vedi allegato) e qualche volta, peggio ancora come Bifolco Lulli quando taglia i capelli gratis ne La grande guerra e anzi paga lui pur di imparare a fare il parrucchiere…. e ti metti a scrivere in puro aramaico per spiegarmi il verbo…..
Io sono un povero vecchio rincoglionito, certe finezze non riesco più a capirle. Ho letto il tuo commento tre volte e stasera me lo porto a letto per una quarta rilettura….
Io un’idea ce l’ho però: gradirei il parere di maestri del verbo come ad esempio Normal o robyuan ed eventualmente anche altri amici del sito, cito a caso Don.Chi o belfagor affinchè se non è di troppo peso mi illuminino… poi ci risentiremo.
PS: E poi cazzo stavo quasi per capire tutto quando mi sono imbattuto in un “impratur” che mi ha messo KO. Almeno quello, me lo spieghi tu?
Mi è venuto un grosso mal di testa, colpa tua e allora mi sparapazzo davanti alla TV a vedere non so cosa…. Io speriamo che me la cavo….
Elmoamf
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Spiegati meglio…
Per aprire un dibattito… sugli improvvisati di turno ahahaha!!!
…
Ma ora Seriamente (come sottolineo ai miei fanciulli quando passo dal faceto al serio e sostanziale) cosa intendi con quella frase… per molti priva di significato… per altri pregna di contenuti…
Io faccio parte, sinceramente, della seconda specie ma non per improvvisazione o improvvisata avanguardia mediatica quanto per Idea di realtà che dovrebbe esprimersi alternativa alla presente e che fonda i suoi auspici come le sue solide radici sui sacrifici (Costituzionali) di altri, che prima di noi sono stati in grado di intepretare i bisogni di una collettività, gettando almeno le fondamenta di un edificio che nei decenni successivi al suo ergersi… Noi siamo stati capaci solo di affondare nelle sabbie mobili dell’ingavia e dell’accondiscendenza… in nome di diritti cosmetici più che sociali… da salvaguardare solo rispetto ai fittizi 15 minuti di celebrità che pseudo adepti alla Andy Warhol dettano oggi ai neo protagonisti della Civiltà Moderna.
Spesso utilizzo questa locuzione dicotomica (che spero si affermi, a breve, quale simbolo di aperta decadenza del viver comune…) per sottolineare attegiamenti di deresponsabilizzazione arrogante e superficiale vantati (e Sì… purtroppo vantati) dall’uomo contemporaneo.
La utilizzo con ironia e con una certa rassegnazione, non deputando l’attuale prossimo capace di una certa assunzione di consapevolezza e non ritenendo la mia persona altrettanto all’altezza delle odierne sfide…
Cosa rimane di Noi, quindi, in confronto alle personalità che ci hanno preceduto, in termini di uomini di Stato, di uomini di Sapienza di Scienza e Filosofia, di uomini di Intelletto e Spirito?
Intimamente ritengo che… solo chi umilmente si ponga la domanda e timidamente tenti di dare una risposta… si approcci alla realtà con il necessario distacco che certe analisi richiedono.
Non essendo alcuno di noi depositario della Verità, ogni interpretazione della realtà stessa dovrebbe passare da un vaglio meticoloso dei diversi punti di vista, senza per questo essere vittima o carnefice di un impratur imposto o da imporre agli altri.
In conclusione, sarebbe interessante capire quanti di noi siano pro o siano contro questo status quo continentale e mondiale… perché lo siano… e cosa in buona sostanza propongano, nel caso appunto siano a favore come nel nel caso siano contro, tale “evidenza”… per risolvere una conclamata “impasse” evolutiva celata tra le pieghe di un’ingenua Civiltà Moderna…
Salutoni.
Elmoamf
peter pan
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Caro robyuan, io volevo solo che tu mi dicessi se….. vinceranno i maccheroni o le pennette, tutto il resto non me ne può fregar de meno.
Io sono, politicamente parlando, come una goccia di sangue caduta sul pavimento: non sono in vena. Mi stanno deludendo tutti i partiti, nessuno escluso. Vuoi perchè fanno arrivare gli immigrati senza esclusione di qualsiasi tipo, vuoi che vogliono uscire dall’euro, vuoi che vogliono…. vogliono…. e promettono…. e promettono….. chelle schifess il mio regno per uno giusto…. chissà dove sarà…..
http://www.youtube.com/watch?v=9kWN8t8zCCM
nerio
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robyuankenobi
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Oh! Robyuan, Mon fassiston preferit, tu è turnè da la vacanse!!!!!! Selon tua, chi vince????? Vado a vedere il mio nipotino a basket, roba seria, non le cazzate che scrivo!!!! Ciao
Elmoamf
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In un intervento alla Camera di Commercio di Amiens, Emmanuel Macron ha dichiarato: «Condanno con la più grande fermezza l’utilizzo delle armi chimiche da parte del regime di Bachar el Assad. Ciò contrasta da una parte con il diritto internazionale e dall’altra con gli accordi del 2013 [accordo per la distruzione dell’arsenale chimico di Assad ndr.]».
«Se sarò eletto presidente della repubblica – ha aggiunto -, prenderò le necessarie disposizioni in linea con la coalizione e, se possibile sotto il mandato dell’Onu ma anche senza mandato dell’Onu, per neutralizzare le capacità chimiche del regime di Bachar el-Assad».
(Fonte: Piccole Note)
peter pan
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Oh! Robyuan, Mon fassiston preferit, tu è turnè da la vacanse!!!!!!
Selon tua, chi vince?????
Vado a vedere il mio nipotino a basket, roba seria, non le cazzate che scrivo!!!!
Ciao
nerio
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robyuankenobi
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