La Cina è il primo produttore e consumatore di maiale al mondo, pertanto la recente impennata dell’inflazione di questo alimento avrà un grande impatto nelle abitudini alimentari dei cinesi. I prezzi della carne di maiale sono balzati di un incredibile 69,3% a settembre rispetto a un anno fa. L’aumento del mese scorso è maggiore anche rispetto all’impennata del 46,7% registrata in agosto.
La seconda economia al mondo, evidentemente, continua a lottare invano contro una carenza di carne che dura da mesi. La situazione di scarsità è stata scatenata da un’epidemia di peste suina africana. L’epidemia, che preoccupa specialmente gli allevatori dell’Asia, è causata da un virus molto contagioso e altamente letale (ASFV), che colpisce i suidi (la famiglia di maiali e simili, come i cinghiali). Nella sola Cina ci sono milioni di maiali contagiati da abbattere.
La nuova impennata dell’inflazione di un mese fa per quanto riguarda la carne suina è più accentuata rispetto all’aumento del 46,7% registrato in agosto. Sono i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica della Cina. Questo fenomeno ha spinto l’inflazione dei prodotti alimentari in rialzo dell’11,2% a settembre. La percentuale è cresciuta rispetto all’aumento già considerevole del 10% del mese precedente.
Cina, consumatori e produttori disperati: inflazione salirà ancora
Il boom del costo della carne di maiale è stato uno dei principali catalizzatori dietro all’aumento complessivo dei prezzi al consumo in Cina. In settembre, l’indice dei prezzi al consumo del paese è aumentato del 3% su base annua. Si tratta della percentuale più alta degli ultimi sei anni, secondo quanto riferito da Reuters.
E secondo gli analisti intervistati dalla stessa agenzia di stampa britannica, per i consumatori cinesi non ci sarà tregua. La situazione è destinata infatti a perdurare, con i prezzi del maiale che sono destinati a salire ancora e “più in fretta”. Questo perché il virus sopracitato si sta espandendo a macchia d’olio anche nei paesi confinanti. A rischio è l’intera catena produttiva.
Nel frattempo, i prezzi di fabbrica, misurati dall’indice dei prezzi alla produzione, sono scesi dell’1,2%. Gli economisti interpellati da Reuters si aspettavano che i prezzi al consumo in Cina aumentassero del 2,9% a settembre. Per i prezzi alla produzione le attese erano invece per un incremento dell’1,2%. E i problemi per la Cina, impelagata in un braccio di ferro commerciale con gli Usa, sono numerosi.
Normal vero.
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… Forse no, loro non mangiano carne e se sono intelligenti per davvero non lo risolverebbero di proposito anche qualora… ne avessero le capacità…