Peggio di cosi’ non poteva andare, nelle intenzioni del presidente Usa, Donald Trump il vertice era nato per essere il suo grande successo di politica estera. Invece, fallimento totale. Al summit di Hanoi per decidere la denuclearizzazione della Corea del Nord, l’americano si e’ alzato dal tavolo e ha interrotto i negoziati. Come faceva con i capocantiere quando doveva costruire palazzi a New York. Kim Jong-un ovviamente non si e’ fatto strumentalizzare.
Nel meeting tra il presidente Usa e il leader nordcoreano quindi, di fatto “non c’è stato accordo”. Il comunicato ufficiale lo ha diramato la Casa Bianca, con enorme imbarazzo, dopo che il pranzo di lavoro tra i due leader è stato cancellato e le autocolonne dei due sono andate via dal luogo del vertice.
L’incontro era iniziato nel segno dell’ottimismo. Kim aveva inviato segnali di apertura sulla denuclearizzazione della Corea del Nord, aprendo anche alla possibilità di un ufficio di collegamento statunitense a Pyongyang. Washington non ha una rappresentanza diplomatica diretta a Pyongyang.
Da parte sua Trump aveva detto che sulla questione della denuclearizzazione non c’era alcuna “fretta” e che sarebbe stato molto più importante “raggiungere un accordo giusto”, poi ha anche aggiunto “il Presidente Kim ed io, vogliamo fare l’accordo giusto. La rapidità non è importante “.
E Kim ha detto che era pronto a denuclearizzare, almeno in linea di principio. “Se non sono disposto a farlo, non sarei qui adesso”, ha detto.
Alla fine però – ha spiegato in conferenza stampa un Trump molto frustrato – “c’erano diverse opzioni ma questa volta abbiamo deciso che non era una buona cosa firmare una dichiarazione congiunta al summit“. Il presidente americano dice di aver “rifiutato la richiesta di togliere le sanzioni“.
Le “differenze sono state ridotte“, ma Kim, dice Trump, ha una visione che non coincide con quella americana.