Torno a loggarmi su LinkedIn a distanza di mesi, sì. Ne ho sentito la mancanza? Per nulla. L’avvento di nuove metriche non fa altro che spingere l’utente a correre sulla ruota del criceto, per farle aumentare.
Tutto già visto. Più visite al profilo, più articoli pubblicati, più visualizzazioni. Più collegamenti, più visite, più suggerimenti di contatto, più inviti a collegarsi, più post pubblicati, più mi piace (?!?!), più commenti. Le icone nella barra si animano, l’utente (tu) corre a vedere che è successo e la ruota gira. Via con un’altra corsa. Questo è lavorare? Questo sarebbe social selling?
A me sembra che l’unico che ci guadagna veramente qui è Microsoft/LinkedIn. Più che legittimo per altro. Mi piacerebbe a questo punto sapere da te: – quanto tempo passi su LinkedIn ogni giorno? – hai mai misurato il ritorno sull’investimento di questo tempo?
La risposta “così ho più visibilità” non è ammessa, perché questo è un ambiente business e ciò che si misura è il lavoro. – quale valore ha l’autopromozione spicciola? Se rimandi al tuo sito o promuovi contenuti a pagamento (un libro per es.), hai misurato quanti da LinkedIn hanno fatto qualcosa in più di cliccare sul link o quanti hanno comprato ciò che vendi?
Mi sembra sempre più tutto fine a se stesso. Che ne pensi?
di Luca Conti – da LinkedIn
Questo mi sembra un punto di vista nichilista, nichilismo al quale forse non credi altrimenti non lo avresti scritto qui, no? Sicuramente, come è stato e sarà su ogni piattaforma, c’è una parte di “ruota del criceto” anche qui, ma c’è anche tanto di buono! E quello che caratterizza LinkedIn è la nascita di nuove RELAZIONI. – C’è chi con la visibilità ha aumentato il valore del proprio lavoro (economicamente) – C’è chi ha trovato nuovi clienti su LinkedIn (che fatturano) – C’è chi ha trovato un lavoro grazie alle attività di community su LinkedIn – Ci sono aziende che hanno costruito qui la loro riconoscibilità in una nicchia …e si potrebbe andare avanti. Invito chi in questi anni si è formato con me ed ha tratto REALE beneficio da LinkedIn ad esporsi e riportare la propria esperienza. Non parlo di me e di LinkedIn4business perché sarebbe troppo facile, vendendo “LinkedIn su LinkedIn”. E grazie per lo spazio di confronto Luca.
Non sono tutti i social fine a stessi? Quello che dici non è, forse, possibile applicarlo a Facebook o a Twitter ( quello di almeno alcuni anni fa)?
Penso che una volta internet era un luogo dove spiccavano i contenuti mentre adesso spiccano le ruote dei criceti…ma sono ottimista nei confronti delle PERSONE anche se non so quanto ne possa valere la pena…
Hai ragione da vendere… ma, non so perchè, scendere dalla ruota sembra più difficile che continuare a girarci dentro…
Senza la realtà i social non contano niente. Se sei un criceto lo resti. Se sei qualcos’altro incontri i tuoi simili anche qui, alla lunga ?
La penso come Alessandro Gini. Se pensavi veramente che Linkedin fosse solo una “ruota del criceto” non avresti scritto qui il tuo post. Personalmente dopo aver imparato il corretto uso dello strumento ho guadagnato in termini di networking e confronto, spesso reale, al di fuori della piattaforma, non è detto che i vantaggi debbano essere solo in termini di fatturato.
Sottolineo che i commenti critici, che apprezzo e ringrazio, non hanno risposto nel merito dei miei dubbi, che riguardano prima di tutto la mia esperienza personale e non esperienze altrui, che non conosco e su cui non posso entrare nel merito, né era questo lo scopo del post. Non statemi però a decantare le meraviglie di LinkedIn, perché, scusate, ho scritto un libro in merito nel 2012 e probabilmentem sono iscritto da ben prima di chi ne scrive oggi innamorato. Non dovete vendermi nulla, né difendere il vostro comportamento. Ognuno è responsabile delle proprie scelte personali, che non giudico.
passo 30 mn a settimana – mi da degli contatti per sviluppare nuovi fornitori e trovare candidati interessanti – mi permettre di rispondere a delle domande che il contatto non ha avuto da la mia compagnia .
Luca Conti Dati di Pipedrive alla mano, per noi il 30% dei clienti acquisiti negli ultimi 12 mesi proviene da discussioni intavolate su LinkedIn (escludendo gli ads a pagamento), distribuiti tra tutti quelli che si occupano di vendite, new business e marketing. In media i miei colleghi spendono 2-3 al giorno su Linkedin, io un’oretta. Non posso condividerti il valore totale delle vendite ma per noi il ROI è positivo. Il tutto è però primariamente ** in privato **: messaggi privati, in-mail, gruppi. Quello che pubblico di tanto in tanto in bacheca o l’aumento delle connessioni ha contribuito? Difficile misurarlo, può andare un po’ ad aumentare la credibilità ma non credo avrà mai un ritorno diretto positivo. Al momento gli ads a pagamento per me hanno invece ROI negativo, il costo per click è veramente troppo alto. Li lasciamo comunque attivi, per visibilità, per esserci.
Non sono d’accordo col suo punto di vista Luca. Che Linkedin, come altri social, non sia essenziale, nel senso che senza si vive lo stesso, e si fa business lo stesso, sì. Però aiuta e ha indubbi aspetti positivi come piattaforma. Nel mio caso, ad esempio, mi permette di leggere post e articoli interessanti e formativi da parte degli esperti del settore che mi interessa (marketing e comunicazione), mi permette di interagire con le persone, scriverci e scambiare commenti, mi permette di esprimere le mie opinioni sui temi che mi stimolano e coinvolgono. Questo per me è già molto, anche se non è strettamente correlato all’idea di fare business, vendere vendere, guadagnare guadagnare. Quello magari, se verrà, arriverà in un secondo momento. Ci sono aspetti formativi e informativi da non sottovalutare.
ciao Luca ben ritrovato
Filomena Gagliardi
Proprio vero