Trump telefona al Re saudita, hacker russi dietro alle news sul Qatar?

Tra le richieste a Doha lo stop immediato a qualsiasi legame con la Fratellanza Musulmana (a cui faceva capo il primo presidente egiziano eletto democraticamente Mohamed Morsi quando …

Tra le richieste a Doha lo stop immediato a qualsiasi legame con la Fratellanza Musulmana (a cui faceva capo il primo presidente egiziano eletto democraticamente Mohamed Morsi quando fu deposto nel luglio 2013 dal generale Abdel Fattah el-Sisi in quello che la Casa Bianca non ha mai definito un colpo di stato) e con Hamas.

Alla fine di una giornata in cui si è apertamente schierato con l’Arabia Saudita e con altre nazioni arabe nel loro tentativo di isolare il Qatar, Donald Trump ha telefonato al “custode delle due sacre moschee (Mecca e Medina, ndr), re Salman bin Abdulaziz Al Saud” a Riad. Intanto la Cnn scriveva che gli inquirenti americani sono convinti che ci sia la Russia dietro l’attacco hacker a danno dell’agenzia di stampa di stato a Doha con il quale sono state fatte circolare notizie false che avrebbero contribuito ad alimentare la crisi legata al Qatar, accusato dai suoi vicini di finanziare il terrorismo.

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Stando a una nota della Casa Bianca, Trump e il re saudita hanno discusso l’obiettivo di “prevenire il finanziamento di organizzazioni terroristiche e di eliminare la promozione dell’estremismo da parte di qualsiasi Paese nella Regione mediorientale”. Dopo che ore prima il segretario di Stato Rex Tillerson, dalla Nuova Zelanda, aveva evitato di citare esplicitamente il Qatar, dicendo che tutti i Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) “hanno lavoro da fare” su quei due fronti, Trump ha “sottolineato” che un GCC “unito è cruciale per sconfiggere il terrorismo e promuovere la stabilità nella Regione”. Secondo vari analisti uno sfaldamento del Consiglio va tuttavia preso in considerazione, specialmente se sono vere le indiscrezioni raccolte nella notte da SkyNews Arabia secondo cui l’Arabia Saudita ha dato al Qatar un ultimatum in 10 punti da attuare entro 24 ore.

Tra le richieste pare ci sia lo stop immediato a qualsiasi legame con la Fratellanza Musulmana (a cui faceva capo il primo presidente egiziano eletto democraticamente Mohamed Morsi quando fu deposto nel luglio 2013 dal generale Abdel Fattah el-Sisi in quello che la Casa Bianca non ha mai definito un colpo di stato) e con Hamas, il primo gruppo islamico nel mondo arabo ad avere vinto elezioni (quelle palestinesi nel 2006) ma considerato un’organizzazione terroristica da Usa, Ue e Regno Unito.

Secondo la Cnn, l’Fbi ha inviato in Qatar esperti per assistere il governo nel gettare luce sulla presunta intrusione di pirati informatici di cui Doha si lamentò per prima due settimane fa. Secondo funzionari di Washington sentiti dall’emittente, l’obiettivo di Mosca sarebbe quello di creare tensioni tra gli Usa e i suoi alleati: Trump sta rafforzando la sua relazione con l’Arabia Saudita, che ha come storico nemico l’Iran (tanto criticato dal presidente Usa), ma allo stesso tempo sa che ha una base militare cruciale in Qatar.

Le fake news sarebbero state pubblicate il 24 maggio scorso: dichiarazioni favorevoli a Teheran (definita “una potenza islamica che non può essere ignorata”) o Hamas (“il rappresentante legittimo del popolo palestinese”) attribuite al Qatar. Da qui – è la tesi – sarebbe nata la decisione, capitanata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti di tagliare le relazioni diplomatiche con il Qatar. A quest’ultima mossa hanno aderito anche Egitto, Bahrein, Yemen, Maldive e il generale libico Khalifa Haftar, a cui fa capo la parte orientale della nazione nordafricana. (Askanews)

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2 commenti

  1.   

    Questa ossessione per la RUSSIA, da caccia alle streghe, non è mai cambiata negli Usa, è sempre stata ovviamente contagiosa in Europa/Nato. Speriamo solo non sia l’inizio per dare colpa alla Russia delle guerre e porcherie dell’occidente passate presenti e future. Le primavere arabe sono dimenticate da tutti, anche la sinistra estrema italiota, per politically correct ,non si scaglia mai contro il predecessore di Trump, sembrano tutti gemelli della smemorata di collegno.

  2.   

     

    Fake a Gogo’…
    Il Guardian ha citato una inchiesta autorizzata da Cameron nel 2015 sul finanziamento ed il sostegno dei Sauditi e paesi del Golfo al Jihadismo salafita, che dato i contenuti rilevati, non potra’ mai essere resa pubblica…( Immaginiamo il perche’)
    L’Europa tace davanti al grottesco tentativo di far passare il piu’ noto e generoso finanziatore globale del terrorismo, per un estremo alleato contro di esso..!!
    La cosa certa che emerge e’ che il Qatar non ha mai finanziato l’ISIS, ed ora deve schierarsi contro l’Iran.. Per questo esperti dell’FBI sono giunti per ” assistere ” il governo dei Doha nel cambiare rotta e magari regime, per combattere anche l’onnipresenza Russa, madre di tutte le tensioni mondiali…!!  Che fantasia.. sono proprio ossessionati…!