Per difendere poche migliaia di persone legate a un concetto corporativo del trasporto urbano, la sindaca compie un altro sbaglio tattico. La gente vuole modernizzare, non perpetuare il vecchio.
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“Entro 30 giorni il decreto”
Non sono stati solo i tassisti a manifestare a Roma. Anche gli ambulanti sono scesi in piazza contro la direttiva Bolkestein, che liberalizza le licenze in tutta Europa. I rappresentanti sindacali degli ambulanti hanno incontrato il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.
«Siamo stanchi di essere presi in giro, ci siamo rotti…». Da stamane i tassisti hanno invaso tutte le vie limitrofe ai palazzi della politica. Un protesta annunciata giovedì scorso, quando si diedero appuntamento a martedì, ovvero ad oggi. A Roma Piazza Montecitorio è blindata, lo stesso vale per Piazza Colonna. La polizia fa da scudo. I manifestanti prendono di mira la sede del Pd. Dopo le manganellate degli agenti lanciano uova, bottiglie e rispondono brandendo le aste delle bandiere. (ndr: E anche pericolosi tirapugni -foto sotto. La Raggi come Alemanno, il M5S si sposta sempre piu’ a destra, nei momenti cruciali della vita politica).
Scontri con la polizia ed esplosioni di bombe carta in Piazza Montecitorio. Sono gli effetti del sesto giorno consecutivo di proteste dei tassisti contro l’emendamento al decreto Milleproroghe che a loro parere favorisce Uber. Diverse le città italiane nel caos, ma soprattutto a Roma è stata alta la tensione per l’agitazione di tassisti e ambulanti uniti. Ci sono state cariche degli agenti fuori dalla sede Pd: quattro poliziotti e tre manifestanti sono rimasti feriti.
Al momento sono quattro i fermati: secondo quanto appreso, tra di loro ci sarebbero due appartenenti a Forza Nuova, e un leader dell’estrema destra romana, Giuliano Castellino. È stato identificato e fermato dalla polizia il manifestante immortalato con un tirapugni. Si tratta di un ambulante, che cercava di alzare da terra proprio Castellino, rimasto ferito. Alcuni dimostranti si sono resi protagonisti di episodi di intimidazione a conducenti Ncc. Infine le tre esplosioni davanti alla sede della Camera, dove una bomba carta ha mandato in frantumi il vetro del rosone di Palazzo Macchi. Una seconda ha danneggiato i vetri di un edificio in via Aquiro: l’autore del lancio è stato fermato. Dalle 15 l’incontro tra le sigle sindacali di categoria e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che ha commentato: “Si lavora se non ci sono violenze e minacce”.
I tassisti si sono dati appuntamento in mattinata davanti alla sede della Camera, dove sarà votato il decreto, già approvato dal Senato. E hanno ricevuto l’appoggio non solo della sindaca Virginia Raggi, che li ha raggiunti nel corso della manifestazione, ma di tutto il Movimento 5 stelle, come testimonia il tweet di Beppe Grillo: “Blocchiamo la porcata del Pd contro i tassisti”. “I tassisti hanno assolutamente ragione, noi siamo assolutamente al loro fianco, i nostri parlamentari hanno presentato una mozione per abolire una proposta che li penalizza”, ha aggiunto poi il leader M5s. Dopo gli scontri, la sindaca ha precisato: “Manifestare è un diritto, usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente. Ferma condanna verso chi ricorre alla violenza”.
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«Qui la situazione è off limits», sussurra un agente alla Stampa. Urlano i tassisti, si sgolano, invocano un cambio di passo da parte del Parlamento: «Non ce ne annamo fin quando non avrete cambiato questo cazzo di decreto. A loro gli interessano solo i vitalizi. Il problema in Italia è diventato lavora’». Alle 11 del mattino i più facinorosi lanciano due bombe carte. Cala il silenzio. Qualcuno mormora: «Qui ce scappa il morto». «Nun ce fanno paura questi celerini di …, nun ce fanno paura», grida Gino, tassista da più di venti anni che fa sapere «che la mia licenza è costata 30 mila euri».
C’è di tutto in questa protesta, tassisti che ostentano il tifo per la Roma, padri di famiglia che sono qui «perché devono portare la pagnotta a casa». C’è anche chi spiffera che «se continua così si torna agli anni di piombo, altro che bombe carta». I fischi risuonano su tutta la piazza perché «ce dobbiamo fa’ sentì da questi…». «Ancora non so’ arrivati in Parlamento, è presto: sono le 11. Anvedi come lavorano», ironizza un signore di mezza età che di tanto in tanto continua a fischiare come fosse allo stadio. La protesta continuerà ad oltranza anche perché, spiega Antonio, «abbiamo compreso che ci stanno prendendo in giro».
D’altro canto, «l’autrice dell’emendamento è Linda Lanzillotta, che è la moglie di Bassanini, uno che ci dicono fa parte del cda di Uber». Sono tutti infuriati contro il governo e contro Matteo Renzi, reo di «pensare al Pd e non ai nostri problemi». Di certo c’è che attorno alle 11 la protesta si trasforma in un inno a Virginia, che dice di stare dalla parte dei tassisti. «Hai visto cosa ha scritto a sinnaca’ su twitti».
Il cinguettìo della Raggi passa da un capannello all’altro. Virginia, la chiamano così, si è conquistata la piazza. «E’ con noi a’ Raggi, dice no all’emendamento Lanzillotta. Questa resterà in Campidoglio per i prossimi 15 anni». Uber è il grande nemico dei contestatori. Anche gli Ncc stanno al fianco dei tassisti, campeggia un manifesto che recita così: «Gli Ncc sono con i tassinari romani». Alle 12 si materializzano i tassisti di Milano e parte la “ola”. Dei parlamentari non c’è traccia. «Ci hanno fatto sapere – urla uno dei capibastone– che ai politici non gli interessa nulla. Ma noi non ci muoviamo da qui».
E improvvisamente Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, che difende strenuamente i tassisti «perché la norma apre le porte ad Uber». Ma non basta. La protesta non si ferma: le urla e i fischi non smettono di alzarsi. Intanto tutti scommettono sull’arrivo della Raggi: «Solo lei ci può aiutare». Nell’attesa la massa punta verso Largo del Nazareno, sede del Pd, a urlare contro il governo e contro Renzi: «Comunisti con il Rolex, non vi vota nessuno!».
Fonte: La Stampa
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Il Codacons denuncia la Raggi che protesta con i tassisti
Per l’associazione il sindaco è complice in “interruzione di servizio pubblico”
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