Deutsche Bank sull’orlo del crack, chiede “Fondo Ue da 150 miliardi per salvare banche”

Deutsche Bank chiede aiuto all’Unione europea. E la richiesta è di quelle shock: 150 miliardi di euro da versare in un fondo per ricapitalizzare le banche del Vecchio …

Deutsche Bank chiede aiuto all’Unione europea. E la richiesta è di quelle shock: 150 miliardi di euro da versare in un fondo per ricapitalizzare le banche del Vecchio continente. A riferirlo è il giornale tedesco “Die Welt”, che cita le parole di David Folkerts-Landau, capo economista de principale istituto di credito della Germania, che proprio di recente è finito sotto i riflettori.

>>> Leggi anche Usa, Deutsche Bank e Santander non superano gli stress test: bocciatura della Fed

Dopo anni in cui Berlino ha dettato la linea politica del rigore e dell’austerità per gli altri Stati membri, ora è proprio la Germania a trovarsi in sofferenza, così Deutsche si fa “portavoce” del malcontento generale, sottolineando che le banche europee sono minacciate da una lenta spirale negativa, con circa 2 miliardi di euro in zona non-performing loans. Per questo motivo, Folkerts-Landau ha puntato il dito contro i tassi di deposito negativi della Banca centrale europea e dei prezzi bassi delle azioni, che hanno reso la vita difficile alle banche intenzionate ad acquisire capitale per conto proprio.

>>> Leggi anche Deutsche Bank, la peggiore banca d’Europa: crollano utili (-58%) e ricavi (-22%)

Il capo economista di Deutsche Bank, con qualche anno di ritardo, bacchetta le istituzioni continentali che avrebbero dovuto avere una particolare attenzione all’Italia, le cui banche avevano 350 miliardi di euro di crediti in sofferenza e debiti in aumento.

Dunque dalla Germania arriva l’appello per cambiare le regole dei salvataggi bancari, invocando maggiore di flessibilità, anche solo per periodo di tempo limitati e in presenza di determinate circostanze. Della serie meglio tardi che mai.

***

Banche, Ue gela Italia: “No a cambio regole”. Francia: “Siamo solidali con Roma”

Le regole europee in materia di gestione di istituti bancari in sofferenza non si cambiano, e ammorbidirle sarebbe “controproducente”. È l’indicazione che viene riferita, alla vigilia di una riunione dei 28 ministri economici (Consiglio Ecofin), da una fonte diplomatica in Ue. La questione, riferisce Agi, è evidentemente legata alla crisi del settore creditizio italiano. La preoccupazione sulle banche italiane e la trattativa in corso fra il governo e la Commissione sul modo di gestire la situazione senza violare le norme Ue sugli aiuti di Stato e sul “bail in”, quest’ultima in vigore dall’inizio di quest’anno, non saranno però oggetto di dibattito in Consiglio, martedì 12 luglio.

“Non è tempo di discuterne a questo livello”, si spiega ricordando che al momento “è già in corso un dibattito tra l’Italia e la Commissione”. Tuttavia, tra gli Stati membri “la posizione generale è che disfare le regole non sarebbe saggio”. In particolare, per quanto riguarda la direttiva Brrd sul risanamento delle banche, “le norme sono state decise dopo un duro lavoro, e qualsiasi alleggerimento delle stesse avrebbe effetti controproducenti”, secondo il diplomatico. Nel pomeriggio di lunedì 11 luglio, i ministri delle Finanze europei si riuniscono nel formato a 19 dell’Eurogruppo.

C’è però anche chi, come il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, si schiera a favore di Roma. “Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell’insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali”. Sapin spende parole d’elogio anche per il Portogallo, nonostante lo sgambetto calcistico della sconfitta in finale del campionato europeo ai danni della sua nazionale. “Ha fatto degli sforzi giganteschi in questi ultimi anni e non merita – ha affermato durante una conferenza stampa prima di partire per l’Ecofin – che gli si applichi una esagerata disciplina”.

Tag

Partecipa alla discussione

2 commenti

  1.   

     

    Forse l’Europa e’ gia’ morta, sotto il peso dei debiti folli del Sistema Bancario.
    Quando dicono ” ci vuole piu’ Europa ” intendono almeno 50 Stati per sostenere la grande Germania..!!! Queste Volpi del Deserto, impongono sanzioni ai Russi: al diavolo l’economia…pero’ taroccano le Volkswagen..      
    Sehr Gut..!!  Ora chiedano un prestito alla FED ..!! Loro hanno la Stampante 3D…Ah..ah..

  2.   

    Ma si sono bevuti il cervello questi banchieri onanisti dei derivati. Il circo barnum della finanza in cui DB è una dei principali attori va smontato e doveva essere smontato all’indomani della crisi finanziaria del 2008. Perché come disse il buon Paul Volcker :”l’unica cosa di utile che le banche hanno inventato negli ultimi 20 anni sono i bancomat”.
    150 miliardi per fare che poi? la sola DB con un’esposizioneanche se lorda in derivati per 54,7 trilioni (20 volte il PIL tedesco) di euro rischierebbe di rendere del tutto inadeguato un simile fondo di ricapitalizzazione in condizioni avverse, che si fa poi si aumenta la dotazione? Ma hanno in mente quanti investimenti in opere pubbliche si farebbero con quei soldi?