Mosca crede che con “l’attuazione del trattato Start” le possibilità di riduzione degli arsenali nucleari a livello bilaterale con gli Usa “siano terminate”. “Ora – ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri – dobbiamo ragionare su come far entrare nel processo di disarmo tutti gli altri stati che possiedono armi atomiche, in primis i membri Nato alleati di Washington: dobbiamo infatti tenere conto anche della nostra sicurezza”.
“Ulteriori riduzioni degli armamenti nucleari – continua la portavoce Maria Zakharova – devono essere discusse tenendo conto di tutti i fattori che impattano sulla stabilità strategica, come la creazione da parte degli americani di un sistema globale di difesa missilistica, i loro sforzi per sviluppare armi strategiche convenzionali che facciano parte del piano di Intervento Rapido Globale (Prompt Global Strike), la minaccia di armi dislocate nello spazio e il crescente squilibro nella quantità e qualità di armi convenzionali”.
“L’assenza di qualsiasi movimento nel disarmo nucleare è il risultato di una politica distruttiva e apertamente nemica dell’Amministrazione Obama nei confronti della Russia”, ha detto ancora la portavoce del ministero degli Esteri russo. “Prendiamo atto con rammarico che la mancanza di progressi sul disarmo nucleare è il risultato di una linea distruttiva e addirittura apertamente ostile dell’amministrazione Obama verso la Russia”, ha detto Zakharova ai giornalisti per quanto riguarda le accuse degli Stati Uniti sulla mancanza di volontà della Russia nel continuare il disarmo nucleare.