Il premier britannico, chiamato in causa in prima persona nello scandalo dei Panama Papers, presenterà lunedì 11 aprile un pacchetto di misure per rendere penalmente responsabili le società che favoriscono l’evasione fiscale. “Questo governo – ha detto il capo dell’esecutivo conservatore – ha fatto più di qualunque altro per lottare contro la corruzione sotto tutte le sue forme, ma noi andremo oltre”, sarà il messaggio di Cameron ai parlamentari secondo il comunicato diffuso da Downing Street: “Per questa ragione noi legifereremo quest’anno, affinché quelle società che non riescono ad impedire ai propri dipendenti di facilitare l’evasione fiscale siano considerate penalmente responsabili”.
Domenica 10 aprile Cameron ha pubblicato la sue dichiarazioni dei redditi degli ultimi sei anni per cercare di recuperare credibilità dopo lo scandalo dei “Panama Papers”. Sabato 9 centinaia di manifestanti avevano protestato davanti a Downing Street per chiederne le dimissioni. La pubblicazione vuole dimostrare che il premier non ha mai cercato di sfuggire al fisco, dopo che il premier ha riconosciuto tardivamente giovedì sera di aver posseduto, prima di andare a Downing Street, delle quote nelle società offshore create dal padre alle Bahamas. Ma proprio da quei dati è emerso un nuovo motivo di polemica: il premier ha ricevuto dalla madre una donazione di 200mila sterline dopo la morte del padre, mossa che potrebbe essere stata motivata dalla volontà di evitare le tasse di successione.