Si profila uno scontro fra Donald Trump e la Cia, dopo che in un rapporto l’agenzia di spionaggio Usa ha sostenuto che persone legate alla Russia hanno interferito nelle elezioni presidenziali fornendo a Wikileaks le mail dell’ex direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, e del Partito democratico.
Ad anticipare le conclusioni del rapporto sugli attacchi hacker pre-elezioni commissionato da Barack Obama è stato il Washington Post.
Dura la replica dello staff del presidente eletto che in una nota non firmata si è chiesto se gli analisti che hanno redatto il rapporto «non siano gli stessi che dissero che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa», l’argomento poi rivelatosi falso che servì a George W. Bush per invadere l’Iraq nel 2003.
Obama a inizio settimana aveva ordinato «un riesame completo di quanto accaduto durante il processo elettorale del 2016», come ha spiegato la consigliera per la sicurezza nazionale, Lisa Monaco.
E secondo il Washington Post, che cita una fonte al corrente di quanto riferito dai responsabili dei servizi segreti ad alcuni senatori, «dal rapporto emerge l’intervento di hacker legati a Mosca e la valutazione che l’obiettivo della Russia era di aiutare Trump a essere eletto».
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aggiornamento:
“Non ci credo, e’ ridicolo”: cosi’ Donald Trump in una intervista alla Fox sulla conclusione della Cia che la Russia e’ intervenuta per aiutarlo a vincere le presidenziali.
Il presidente eletto ha accusato i democratici per le notizie sulle conclusioni dell’intelligence, sostenendo che la stanno usando solo come un’altra giustificazione per la sconfitta di Hillary Clinton. (Ansa)
nerio
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ronin
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“Trump aiutato da Putin” e altre fake news – Lotta senza esclusione di colpi in Usa
Maurizio Blondet
http://www.maurizioblondet.it/trump-aiutato-putin-fake-news-lotta-senza-esclusione-colpi-usa/
“Brutale machtkampf in den Usa”, brutale lotta di potere in Usa: così il Deutsche Wirtschaft Nachrichten titola l’attacco della Cia a Donald Trump, il presidente non ancora insediato. Il Washington Post – punta di lancia di questa lotta senza esclusione di colpi – ha ‘rivelato’ che secondo un rapporto Cia, persone legate a Mosca hanno fornito a Wikileaks le email piratate dalla posta elettronica di John Podesta, direttore della campagna elettorale di Hillary, che hanno mostrato i più loschi retroscena del potere della candidata, del marito, della Clinton Foundation riempita mazzette di donatori (Arabia Saudita, Katar…) mentre la signora ricopriva la carica di segretaria di Stato; dei legami di Huma Abedin con i Fratelli Musulmani; degli strani rapporti con la “artista” satanica Abramovic, da cui ha origine il sospetto di certi sottofondi pedofili. Tutto ciò avrebbe provocato la sconfitta della Clinton.
A leggere l’articolo del WaPo, invero, non vi si trova alcun dato di fatto che dia corpo alle accuse: anzi anonimi esponenti della Cia ammettono che non dispongono di alcuna prova che dimostri che il Cremlino abbia trasmesso o ordinato ad intermediari di spifferare le email a Wikileaks. Tuttavia, il fatto stesso che tutti i “grandi” media occidentali abbiano ripreso e strillato questa chiara infondata menzogna (la Botteri si è naturalmente distinta nella bisogna) mostra che la lotta dell’Establishment contro Trump è entrata in una fase nuova, appunto brutale e letale.
Chi ha passato le e-mail compromettenti a Wikileaks? Se i nostri quattro lettori sono stati attenti, lo sanno già: glielo ha detto in vari video Steve Pieczenik, l’uomo di antiche “operazioni” del Dipartimento di Stato. Egli ha dichiarato che sono stati ambienti dell’intelligence a fornire ad Assange le mail, allo scopo di impedire un “golpe” dei Clinton, e perché disgustati del potere del denaro saudita nella politica estera Usa. Pieczenik ha anche ventilato punizioni sulla cosca pedofila; ha anche elogiato Assange come un eroe che si è prestato al contro-colpo con sacrificio personale.
…
ecc…
…
Consuelo
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Estrapolo :Craig Murray, the former UK ambassador to Uzbekistan, who is a close associate of Assange, called the CIA claims “bullshit”, adding: “They are absolutely making it up.”
“I know who leaked them,” Murray said. “I’ve met the person who leaked them, and they are certainly not Russian and it’s an insider. It’s a leak, not a hack; the two are different things.
“If what the CIA are saying is true, and the CIA’s statement refers to people who are known to be linked to the Russian state, they would have arrested someone if it was someone inside the United States.
“America has not been shy about arresting whistleblowers and it’s not been shy about extraditing hackers. They plainly have no knowledge whatsoever.”
http://www.globalresearch.ca/russias-involvement-in-the-email-leaks-the-cias-absence-of-conviction/5561721