Per lo studio sarà usata la tecnica “Crispr-Cas9”, il cosiddetto “editing genetico”, una sorta di “taglia e incolla” del Dna per “isolare” un gene per volta e capire quali sono fondamentali per lo sviluppo di un feto.
Per la prima volta la Gran Bretagna ha dato il via libera a un programma di ricerca che prevede l’utilizzo di embrioni umani geneticamente modificati. La Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA), l’autorità che regola il campo della fecondazione assistita ed embriologica, ha infatti approvato la richiesta della scienziata Kathy Niakan, che condurrà i suoi studi presso il Francis Crick Institute di Londra con l’obiettivo di arrivare a una comprensione più profonda di cosa accade nei primi momenti della vita umana.
Gli esperimenti verranno eseguiti nei primi sette giorni dopo la fecondazione e potrebbero aiutare a comprendere cosa va storto negli aborti spontanei. Sarà quindi vietato impiantare gli embrioni «gm» in una donna.
La notizia ha sollevato non poche polemiche. Il timore dei critici è che questa ricerca sia solo un primo passo versa la creazione di bambini «su misura».
«L’utilizzo delle tecnologie di “genome editing” nelle ricerca sugli embrioni – spiega alla BBC Sarah Chan dell’Università di Edimburgo – tocca alcune questioni delicate, quindi, è opportuno che questa ricerca e le sue implicazioni etiche siano attentamente considerate dall’Hfea, prima di dare l’approvazione a procedere. Dobbiamo essere sicuri che il nostro sistema di regolamentazione in questo settore stia funzionando bene, per mantenere la scienza in linea con gli interessi sociali».
La scienziata Niakan però precisa che la sua richiesta ha solo scopi scientifici. «Ci piacerebbe davvero capire quali sono i geni necessari in un embrione umano per sviluppare con successo in un bambino sano», spiega. «La ragione per cui è così importante è perché gli aborti e l’infertilità sono molto comuni, ma non sono molto ben compresi», aggiunge.
I risultati, infatti, potrebbero migliorare la nostra comprensione del perché in alcuni casi la fecondazione in vitro ha successo e in altri no. Attualmente circa il 50 per cento degli ovociti fecondati non si sviluppa correttamente e, secondo gli esperti, questo potrebbe essere collegato a un’anomalia nel codice genetico.
Per fare luce su questo mistero i ricercatori useranno la tecnica «Crispr-Cas9», ovvero il cosiddetto «editing genetico». Questo metodo consente di fare un «taglia e incolla» del Dna, per «spegnere» un gene alla volta e trovare quali sono quelli fondamentali per lo sviluppo. Una volta identificati quali sono i geni cruciali per la divisione delle cellule sane, si potrebbero escludere da metodiche di procreazione medicalmente assistita gli embrioni in cui Dna non funziona correttamente. In questo modo, secondo i ricercatori britannici, si potrebbero prevenire gli aborti.
Anche se è la prima volta che nel Regno Unito viene approvato un programma di ricerca che consente la modifica genetica di embrioni umani, al mondo c’è già un precedente. L’anno scorso un team di scienziati cinesi aveva annunciato di aver effettuato la modifica genetica di embrioni umani per correggere un gene che causa una malattia del sangue.
Il via libera della Hfea però è destinato ad alimentare il polverone di polemiche. C’è chi teme di andare incontro all’eugenetica e chi invece difende questo tipo di ricerca. «Studiare per cercare di capire qualcosa non è mai sbagliato», dice il genetista Edoardo Boncinelli.
di Valentina Arcovio
Questo articolo è stato originariamente pubblicato da La Stampa
croc_ny
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giaguas
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E’ documentato largamente che la percentuale di geni difettosi e’ del 10%, max , mentre il 90% viene modificato dall’ambiente. Domanda: Perche’ ci si affanna a salvare il 10%, quando invece abbiamo un 90% di possibilita’ su cui lavorare, sull’ambiente. E chi crede che le Multinazionali Americane pensino alla nostra Salute?? LOL …!!!
Anche i cibi Geneticamente modificati. col TTIP entraranno a far parte della nostra Dieta, senza l’obbligo di segnalazione, come invece e’ obbligatorio in Europa oggi. Per cui mangeremo, senza saperlo, polli con biossido di cloro, per eliminare gli agenti patogeni, carne trattata con ormoni, che oggi gli Usa non ci possono vendere, alimenti con pesticidi con una soglia di 5.000 volte superiore a quella Europea, piu’ una serie infinita di alimenti Ogm , meno cari dei nostri, pronti ad invadere il mercato.
Questo e’ quello che la Scienza sta gia’ facendo per la nostra salute, cioe’ aumentando quel 90% di problematiche genetiche, che gia’ corrodono la nostra vita. A parte la perdita di miliardi di produzione degli agricoltori ed allevatori europei…ma questo e’ marginale..
Quand’e’ che diventeremo Filo-Europei ? e penseremo da soli cosa mangiare e come curarci??
robyuankenobi
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croc_ny
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belfagor
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Consuelo
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Zika è un vecchio virus in giro da circa sessanta anni e non ha causato nulla di grave.
Come spiegare la nascita di bambini nati con teste piccole e danni cerebrali? ( stranezza: la maggior parte delle donne che hanno partorito queste povere creature, sono risultate negative al virus zika). Perchè allora incolpare questo virus?
Tenendo conto che le zanzare geneticamente modificate sono state messe in libertà nella stessa area del Brasile ( Juazeiro) dove si sono presentate le gravi anomalie nei neonati, come mai non si è indagato a fondo?
Chi o che cosa vogliono nascondere?
https://jonrappoport.wordpress.com/2016/01/30/zika-genetically-engineered-mosquitoes-causing-smaller-heads/
Consuelo
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L’azienda biotecnologica Oxitec ha creato una zanzara geneticamente modificata per combattere la febbre dengue. Gli scienziati hanno inserito nel corredo cromosomico dell’insetto un gene che impedisce la sopravvivenza delle nuove generazioni . Sono state ” liberate ” in luglio 2015.
Questo è l’antefatto
Dubbio
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/2/1/SPY-FINANZA-Quelle-strane-coincidenze-sul-virus-Zika/2/675088/
giaguas
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Per avere persone “sane” la genetica incide poco: per l’85-90% % conta l’Ambiente in cui si vive…
robyuankenobi
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