Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e la Federal Trade Commission (FTC) hanno raggiunto un accordo che consente loro di procedere con le indagini antitrust sui ruoli dominanti che Microsoft, OpenAI e Nvidia svolgono nell’industria dell’intelligenza artificiale, secondo quanto riportato dal New York Times mercoledì, citando fonti vicine alla questione.
In base all’accordo, il Dipartimento di Giustizia Usa prenderà il comando nell’indagare se Nvidia ha violato le leggi antitrust, mentre la FTC esaminerà la condotta di OpenAI e Microsoft, riporta il quotidiano. Anche se la casa madre di OpenAI è un’organizzazione senza scopo di lucro, Microsoft ha investito 13 miliardi di dollari in una sussidiaria a scopo di lucro, per quella che sarebbe una partecipazione del 49%. La partnership tra Microsoft e OpenAI è sotto esame informale anche in altri ambiti.
La FTC sta anche esaminando l’accordo da 650 milioni di dollari di Microsoft con la startup di intelligenza artificiale Inflection AI, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal giovedì, citando una fonte vicina alla questione.
Queste mosse segnalano una crescente attenzione de parte degli enti regolatori americani sull’industria dell’intelligenza artificiale. A gennaio, la FTC ha ordinato a OpenAI, Microsoft, Alphabet, Amazon e Anthropic di fornire informazioni sugli investimenti recenti e sulle partnership che coinvolgono aziende di intelligenza artificiale generativa e fornitori di servizi cloud.
A luglio dell’anno scorso, la FTC ha avviato un’indagine su OpenAI in merito a presunte violazioni delle leggi sulla protezione dei consumatori, poiché vengono messe a rischio reputazioni personali e dati.
La scorsa settimana, il capo antitrust degli Stati Uniti, Jonathan Kanter, ha fatto riferimento a “strutture e tendenze nell’AI che dovrebbero farci riflettere” durante una conferenza sull’intelligenza artificiale, aggiungendo che la tecnologia si basa su enormi quantità di dati e potenza di calcolo, che possono conferire ad aziende già dominanti un vantaggio sostanziale.
Fonte: Reuters