Il volgare sproloquio di Trump, instabile mentalmente

Durante un comizio in Pennsylvania, discorso di 12 minuti in cui ha parlato delle dimensioni del pene del defunto golfista Arnold Palmer. Fa leva sul suo pubblico di elettori, ma alimenta domande sul suo stato mentale e sull'efficacia della campagna elettorale.

In un comizio della sua campagna elettorale in Pennsylvania, un volgare sproloquio di Donald Trump ha messo benzina sul fuoco sulla sua idoneità alla presidenza degli Stati Uniti, soprattutto in merito al suo stato mentale. Retorica sempre più dark, segnata da elementi di confusione e incapacità di articolare un discorso logico, mentre lui e la candidata democratica alla presidenza Kamala Harris iniziano le due settimane finali prima delle elezioni, previste il 5 novembre. Ormai la parità tra i due candidati nei sondaggi è un mantra, ma saranno le donne a imporre a Trump una sonora sconfitta, alla luce del suo atteggiamento, caratterizzato da sessismo deteriore?

I punti più importanti da mettere in evidenza riguardo all’ultima uscita di Trump sono cinque:

1. Discorso inappropriato a un rally

Durante un comizio in Pennsylvania domenica, Donald Trump ha tenuto un discorso di 12 minuti in cui ha fatto riferimenti volgari alle dimensioni del pene del defunto golfista Arnold Palmer (l’Associated Press è stata costretta a coprire l’evento nei termini in cui si è svolto). Questo discorso è avvenuto all’Arnold Palmer Regional Airport mentre Trump stava cercando di dare più forza alla sua campagna negli stati chiave per la corsa alla Casa Bianca.

AP: Trump kicks off a Pennsylvania rally by talking about Arnold Palmer’s genitalia

2. Preoccupazioni sul suo comportamento

Le recenti uscite pubbliche di Trump, caratterizzate da discorsi scurrili e digressioni senza senso, hanno sollevato preoccupazioni sul suo stato mentale. In particolare, un altro evento in Pennsylvania giorni fa si è concluso con Trump che per più di 30 minuti, al suono della musica, si è dondolato sul palco come ballando (e male) senza spiccicare una parola al pubblico.

3. Critiche e reazioni

I manager della campagna elettorale di Kamala Harris, rivale democratica di Trump, hanno attaccato l’ex presidente per la sua età e le capacità mentali, riflettendo critiche simili a quelle rivolte dai repubblicani al presidente Joe Biden. Ma critiche feroci vengono dallo stesso partito di Trump. Parlando con ABC News domenica, il governatore repubblicano Chris Sununu del New Hampshire ha detto che i comportamenti di Trump sono “oltraggiosi”. “Non mi piace la volgarità. Non mi piacciono gli attacchi personali. Non mi piace niente di tutto questo”, ha detto.

4. Supporto di Elon Musk

Elon Musk, uno degli alleati più significativi di Trump, ha partecipato a un evento separato in Pennsylvania per sostenere il candidato repubblicano. Musk ha promesso di donare 1 milione di dollari ogni giorno fino al 5 novembre a elettori della Pennsylvania selezionati casualmente, sulla base che firmassero una petizione del suo comitato di azione politica Save America, incentrata sulla libertà di parola e il diritto di portare armi.

5. Strategie elettorali e sfide nei sondaggi

Trump e Harris stanno lavorando per conquistare gli elettori indecisi e assicurarsi che i loro sostenitori votino il 5 novembre, mentre i sondaggi mostrano che i due candidati sono quasi pari negli stati cruciali. Harris ha fatto campagna nello stato chiave della Georgia e si prevede che volerà in Pennsylvania il giorno seguente, sottolineando l’importanza di questi stati nel determinare il risultato delle elezioni.

Leggi: Elezioni Usa, testa a testa tra Harris e Trump nei sette stati chiave: il sondaggio

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1 commento

  1.   

    Sono parecchio conciati male in questa parte di America, veramente male!
    Voteranno Trump per non smentire l’appartenenza al Partito… avrebbero dovuto fare quello che ha fatto il Partito democratico ma non hanno avuto la forza di proporlo per via dei cosiddetti patrioti. Speriamo che se la cavino… ma ammè che me frega!