Usa, dopo il falco estremista Pompeo, al Dipartimento di Stato arriva Blinken

Joe Biden ribalta la politica estera americana, ostaggio con Trump di meccanismi distruttivi da neo maccartismo nei confronti dell'altra superpotenza economica, la Cina.  

(WSC) WASHINGTON – Joe Biden ha scelto: Anthony Blinken sarà il suo segretario di Stato, colui che avrà la responsabilità di rilanciare l’America sul palcoscenico della democrazia internazionale. Lo riportano i media americani.

La politica estera americana tornerà presto sui binari di ragionevolezza, diplomazia, forza ma nel rispetto del gioco di alleanze globali, dopo la tempestosa gestione del Dipartimento di Stato da parte dell’ex capo della Cia Mike Pompeo, che ha innescato con Trump alla Casa Bianca meccanismi da neo maccartismo soprattutto nei confronti dell’altra superpotenza economica, la Cina

L’annuncio ufficiale è atteso per martedì, quando il presidente-eletto nominerà anche il suo consigliere alla sicurezza nazionale e l’ambasciatore americano all’Onu.
Jake Sullivan sarebbe stato scelto per il ruolo di consigliere, mentre Linda Thomas-Greenfield è in corsa come ambasciatrice all’Onu.

Chi è Anthony Blinken

Blinken ha iniziato la sua carriera al Dipartimento di Stato dell’amministrazione di Bill Clinton. Durante la campagna elettorale di Biden ha avuto un ruolo di primo piano, sempre accanto al presidente-eletto in tutte le decisioni più importanti.

Blinken nel suo nuovo ruolo dovrà portare avanti per Biden la politica estera, che l’ex vicepresidente ritiene uno dei pilastri della sua amministrazione.

Laureato ad Harvard, Blinken è entrato in politica alla fine degli anni Ottanta aiutando Michael Dukakis a raccogliere fondi per la sua campagna elettorale.

Blinken è stato al fianco di Biden per quasi 20 anni, fu il suo principale collaboratore nella Commissione per le relazioni estere del Senato e successivamente come suo consigliere per la sicurezza nazionale quando era vicepresidente con Barack Obama alla Casa Bianca.

In quel ruolo, Blinken ha contribuito a sviluppare la risposta americana alle turbolenze politiche e all’instabilità in tutto il Medio Oriente, con risultati contrastanti in Egitto, Iraq, Siria e Libia.

Ma la principale tra le nuove priorità del futuro Segretario di Stato sarà ristabilire gli Stati Uniti come alleato fidato pronto a partecipare di nuovo agli accordi e istituzioni globali – tra cui l’accordo sul clima di Parigi, l’accordo sul nucleare iraniano e l’Organizzazione mondiale della Sanità – che sono stati abbandonati dal duo sovranista e isolazionista Trump-Pompeo.

Accordi internazionali e nuovo rapporto con la Cina

“In poche parole, i grandi problemi che dobbiamo affrontare come paese e come pianeta, sia che si tratti di cambiamento climatico, sia che si tratti di una pandemia, sia che si tratti della diffusione di armi difettose – per affermare l’ovvio, nessuno di questi ha soluzioni unilaterali”, Blinken ha detto in un forum presso l’Hudson Institute a luglio, stando a quanto scrive il New York Times.

“Anche un paese potente come gli Stati Uniti non può gestire tali questioni da soli”. Lavorare con altri paesi, ha detto Blinken al forum, potrebbe avere l’ulteriore vantaggio di affrontare un’altra grande sfida diplomatica: competere con la Cina scegliendo sforzi multilaterali per far avanzare il commercio, gli investimenti tecnologici e i diritti umani – invece di costringere le singole nazioni a scegliere tra le economie delle due superpotenze.

Tag

Partecipa alla discussione

1 commento

  1.   

    Chi lo sa se al disperatissimo Trump questi nomi possono andar bene per il suo mandato 2021/2024…. AhAhAhAhAh!!!
    Mala tempora currunt mr.  ex president