(WSC) FRANCOFORTE – La sovranità dei pagamenti in Europa non esiste ancora. Le 20 principali banche europee hanno deciso di porvi rimedio, creando un nuovo standard per i pagamenti digitali in grado di competere con Visa, MasterCard e le big dell’hi-tech. Il crollo di Wirecard che ha perso gran parte dei suoi 20 miliardi di capitalizzazione di mercato in dieci giorni, conferisce maggiore credibilità al progetto finanziato dall’UE.
Sostenuto peraltro da autorità quali Bce e dalla Commissione Europea, il progetto ha come obiettivo quello di implementare una roadmap per una nuova famiglia di processori europei a bassa potenza per il calcolo informatico su grande scala, Big-Data ad alte prestazioni e una serie di altre applicazioni emergenti.
“L’allineamento dei pianeti” come l’ha definito a marzo un rappresentante della Banca Centrale Europea durante il France Payments Forum, è stato confermato. Stando alle ultime indiscrezioni stampa, il lancio ufficiale del progetto interbancario europeo EPI (European Payments Initiative, ex-Pepsi) è infatti previsto a breve. Secondo le informazioni di Les Echos, l’annuncio ufficiale arriverà in settimana. Il 2 luglio è la data che viene citata più spesso.
Sistema per gestire ogni forma di pagamento dematerializzato
Esistono reti internazionali di carte di credito o iniziative di grandi aziende di pagamenti digitali cinesi, ma in Europa manca ancora una soluzione del genere. L’agenzia di stampa AFP precisa che qualche mese fa l’obiettivo era quello di “sviluppare uno standard basato sul pagamento istantaneo che fosse in grado di gestire tutte le forme di versamento “dematerializzato”, ossia tramite carta, bonifico, prelievo o app su dispositivo portatile.
Il fatto che il progetto giunge a maturazione proprio in questi giorni in cui ci troviamo nel bel mezzo del caso Wirecard parrebbe più di una coincidenza. Lo scandalo legato al buco di bilancio da 1,9 miliardi del gruppo, circa un quarto del valore complessivo degli asset, dà maggiore credibilità a un progetto paneuropeo guidato da banche tradizionali di punta. A partecipare all’EPI sono quei gruppi che gestivano l’intera catena dei pagamenti prima che nuovi attori FinTech rubassero intere sezioni di business e quote di mercato.
Il crollo della società tedesca di pagamenti digitali, che ha avuto grande risonanza anche in Italia visto che Wirecard ha in gestione le carte SisalPay, sta scardinando il sistema di controllo delle nazioni. Il presidente di Société Générale ed ex membro del Board della Bce Lorenzo Bini Smaghi sul Financial Times ha proposto di formare un organismo europeo preposto alla creazione di un mercato Ue unico dei capitali. Intanto la Commissione europea ha chiesto di indagare sul ruolo che le autorità in Germania hanno avuto nella vicenda.